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Simone Pianigiani
Simone Pianigiani
FIVE - La fase a gironi dell’Eurolega finisce come era iniziata in stagione regolare, cioè con l’en plein delle italiane (allora Milano espugnò Mosca mentre Siena e Roma superarono rispettivamente Bamberg e Cholet) che si aggiunge agli ottimi risultati delle nostre in Eurocup (vedi ONE), ma chi più di tutti esulta è il Montepaschi Siena, che con un prodigioso tris di vittorie centra una qualificazione ai quarti di finale che sembrava un lontano miraggio dopo il crollo del 26 gennaio contro il Real Madrid. Invece gli uomini di Simone Pianigiani – che nel frattempo per non perdere l’abitudine hanno conquistato la Coppa Italia – hanno fatto buon viso a cattivo gioco e, nonostante la perdurante assenza di Bo McCalebb, si sono rimessi in corsa battendo due volte il Partizan (fondamentale la sofferta vittoria a Belgrado) e poi, approfittando del “regalo” del Real corsaro a Istanbul, hanno eliminato l’Efes in un vero e proprio spareggio imponendosi meritatamente al PalaEstra. Certo l’impossibilità di raggiungere le merengues in prima posizione costringerà i biancoverdi ad una serie di playoff da sfavoriti contro la corazzata Olympiacos, ma per questa Mens Sana, figlia della nota rifondazione estiva, essere tra le prime otto del continente è già un grande successo.

Degna di una menzione è anche la Lottomatica Roma, che dà un senso alla sua Top16 sbancando Lubiana e confermando così i progressi mostrati nelle ultime settimane. Con un girone così proibitivo non ci si poteva certo aspettare che la Virtus combattesse per il passaggio del turno, ma il successo nella capitale slovena è una prova d’orgoglio di cui squadra, società e tifosi avevano bisogno.


 

Khalid El-Amin (foto Euroleague.net)
Khalid El-Amin (foto Euroleague.net)
FOUR – Al Lietuvos Rytas, che sovverte anche i più arguti pronostici andando a violare OAKA e mettendo un piede ai quarti di finale. Più sogno che realtà per i ragazzi di Aleksandar Trifunovic, che in una serata storica per i colori rossoneri lituani tengono a bada un Panathinaikos tutt’altro che rilassato (forse il verde del Pao ricordava loro quello dello Zalgiris…) trionfando grazie ai canestri di Brad Newley ed alla zampata finale di Khalid El-Amin, che va in lunetta a 3” dalla fine per gentile concessione di Milenko Tepic e fa percorso netto dando l’ultimo e decisivo vantaggio ai suoi, un risicato ma sufficiente +1 che Drew Nicholas non riesce a ribaltare sulla sirena. Ora nessuno vorrebbe essere nei panni del Caja Laboral Vitoria, sconfitto già in terra basca ed obbligato ad andare a strappare una vittoria davanti ai 10 mila della Siemens Arena contro una squadra che, con 7 successi su 15 incontri di Eurolega in questa stagione (sarebbero 8 su 16 in caso di vittoria giovedì), ha legittimato una partecipazione al “ballo” delle prime otto quanto se non più dei balbettanti spagnoli.



Svetislav Pesic
Svetislav Pesic
THREE – Al Power Electronics Valencia, vicino al momento più alto della sua storia. Una favola a lieto fine (o almeno sarà così in caso di vittoria di almeno 3 punti contro il Fenerbahçe) quella dei taronja, con tanto di intervento dell”aiutante’ a metà della storia – in questo caso coach Svetislav Pesic - e di un “elemento magico”, perché solo così può essere definita l’impresa di Atene del 25 novembre che ha rimescolato le carte nel girone D segnando la via che ha poi portato al trionfo nello scontro diretto del Forum di Assago. Una situazione impensabile solo pochi mesi fa, con i ragazzi dell’allora capo allenatore Manolo Hussein affossati psicologicamente da un inizio di stagione da incubo tanto in ACB quanto in Eurolega (una vittoria nelle prime cinque uscite), una caduta così vertiginosa che il “rimbalzo” degli arancioni è stato altrettanto fragoroso, tanto da riportarli tra le prime quattro in campionato e, se il fattore Fuente San Luis funzionerà, addirittura allo storico traguardo delle prime otto a livello continentale.



Marcelinho Huertas
Marcelinho Huertas
TWO – A Marcelinho Huertas (playmaker di 190 cm – 1983 – Caja Laboral Vitoria), MVP della quinta giornata di Top16 di Eurolega. Il Lietuvos Rytas, come sopra riportato, sorprende il Panathinaikos riaprendo i giochi nel girone e mettendo nei guai il Caja Laboral, ma ci pensa il playmaker brasiliano a travolgere con la sua energia l’Unicaja Málaga, rimesso parzialmente in corsa proprio dall’imprevisto successo lituano in Grecia, regalando ai baschi un “tesoretto” di 3 punti di scarto in vista dell’ultima, decisiva sfida di Vilnius (il Caja Laboral - data per scontata la vittoria del Pana a Malaga - dovrà comunque vincere, ma se avesse perso sarebbe stato costretto a farlo con almeno 4 punti di distacco o a sperare nella classifica avulsa abbandonando comunque ogni velleità di primo posto). Al di là del valore del successo per la squadra, in ogni caso, è di per sé notevole la prestazione dell’ex fortitudino, rivitalizzato da Dusko Ivanovic ed in grado di far venire il mal di testa ai marcatori biancoverdi con 18 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi e 4 falli subiti con percentuali al limite della perfezione (4/5 da due, 2/2 da tre, 4/4 ai liberi) per 30 di valutazione.



Devin Smith
Devin Smith
ONE – Alle “nostre” Benetton Treviso e Pepsi JuveCaserta, che vincono rispettivamente a Berlino e Instanbul qualificandosi con un turno di anticipo per i quarti di finale e continuando così a sognare le Final Four trevigiane. Difficile dire quale dei due colpi in trasferta sia più eccezionale, se quello dei veneti nella capitale turca o quello dei campani nella capitale tedesca, quel che è certo è che tanto la squadra di Jasmin Repesa quanto quella di Pino Sacripanti continuano a mostrare la propria faccia migliore in Europa al contrario dell’andamento incerto in campionato, e non è da escludere che anche staff e dirigenze si stiano iniziando a convincere che un risultato prestigioso nella seconda coppa europea per club potrebbe essere prioritario rispetto al piazzamento in Serie A. Discorso particolarmente rilevante a Treviso, dove un ambito trofeo continentale, peraltro conquistato in casa, potrebbe non solo proiettare gli “United Colors” verso la prossima Eurolega ma anche ridare entusiasmo a Gilberto Benetton, senza il cui contributo il futuro del club a livello nazionale ed internazionale sarebbe in serio pericolo. Parlando dei singoli, merita di essere sottolineata la prestazione mostruosa di Devin Smith, una spanna sopra tutti alla O2 World Arena con 35 punti (frutto di 4 canestri da due e 7 triple), 9 rimbalzi, 2 assist e 3 recuperi per 47 di valutazione, record “ogni epoca” delle Last16 di Eurocup. Le possibilità di qualificazione dei biancoverdi alla semifinale, al di là dell’avversario (ancora intatte, anche se non elevate, le loro chance di primo posto, così come per Caserta), passano anche per le mani del bomber americano.



Spahija si giocherà l'Eurolega contro il suo passato
Spahija si giocherà l'Eurolega contro il suo passato
ZERO – All’Efes Pilsen e al Fenerbahçe Ülker. Seconda citazione di fila per i birrai, stavolta in compagnia degli sventurati concittadini, all’ultimo posto di questa rubrica. Uno ZERO strameritato da entrambe le compagini, che come ogni anno non si sono poste limiti nella composizione dei roster, infarcendoli di veterani di altissimo livello e – soprattutto il Fener – giovani di belle speranze, salvo trovarsi con un pugno di mosche alla fine della stagione europea, con tutti gli sforzi da riporre ancora una volta sulla non altrettanto competitiva TBL. E sebbene l’Efes, a differenza del brillante Fenerbahçe della stagione regolare, non abbia effettivamente mai dato l’idea di poter essere una seria candidata alle Final Four, nessuno avrebbe pensato che entrambe le squadre turche si sarebbero sgretolate con il passare dei mesi gettando al vento le fatiche della stagione europea con una leggerezza simile. E se la squadra di Neven Spahija potrebbe ancora farcela giocando uno “scherzetto” a domicilio all’ex squadra del coach, Valencia, quella di Velimir Perasovic è invece matematicamente fuori dai giochi, costretta tra una settimana ad una triste partita di commiato all’Eurolega contro il Partizan davanti al proprio pubblico.