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Nella nutrita schiera di ex tornati con la casacca di Siena, gli occhi di Biella erano quasi unicamente puntati sull'ultimo a essersene andato: Pietro Aradori, il giovane talento esploso definitivamente proprio in Piemonte.

 

"Con noi - spiega Simone Pianigiani -sta giocando a 360 gradi.

Accettare il passaggio a una realtà importante come la nostra significa stare in campo meno a lungo, ma farsi sempre trovare pronto quando ce n'è bisogno. Questo comporta lavorare tanto in allenamento, durante la settimana. Pietro lo sta facendo bene, ogni giorno prende sempre maggior confidenza con i compagni e assorbe i dettagli tattici, con la consapevolezza che i nostri ritmi ci permettono di sbagliare molto poco. In termini numerici, produce in maniera simile rispetto all'anno passato, se si va a confrontare il minutaggio e il contributo dato. E' giovane e sta crescendo, può assumere una dimnensione europea, dove chi fa davvero la differenza non realizza certo 30 punti ogni sera o resta 40 minuti sul parquet, ma ha la capacità di incidere sempre, magari impegnandosi al massimo in difesa. Lui lo ha capito ed è un ragazzo fortemente motivato, quindi sono contento".

 

Un ultimo pensiero Pianigiani lo dedica agli avversari:

"Abbiamo fatto una scelta rischiosa, quella di tenere a punteggio basso Biella, e infatti mi sono arrabbiato molto quando abbiamo perso alcuni possessi, sottolineando che è sempre meglio passare la palla una volta in più e tirare al limite dei 24", per poi avere il tempo di rientrare senza aprire il contropiede altrui. Devo dire che con la sua difesa l'Angelico ci ha creato non pochi problemi".