Humphries a rimbalzo (fonte: sports.yahoo.com)
Humphries a rimbalzo (fonte: sports.yahoo.com)

Boston Celtics @ New Jersey Nets 79 – 88

Continua il momento altalenante per i Celtics, che perdono in casa dei Nets (invece alla loro quinta vittoria consecutiva) e vengono raggiunti dai Chicago Bulls in vetta alla Eastern Conference.

 

Celtics (47W-18L): R.Allen 19, K.Garnett 18, G.Davis 16. Reb (50): G.Davis 14. Ast (22): R.Rondo 9.

Nets (22W-42L): B.Lopez 20, D.Williams, K.Humphries 16. Reb (45): K.Humphries 16. Ast (19): D.Williams 9.

Boston inizia bene la gara, chiudendo avanti il primo quarto di 9 punti (14-23), ma Deron Williams riavvicina i suoi, e si va al riposo sul 36-38 Celtics. Nel terzo il punteggio rimane in equilibrio, ma proprio nei secondi finali New Jersey accumula un piccolo vantaggio, con una tripla di Sundiata Gaines che porta i Nets sul +6 (67-61). A tre minuti dalla sirena Boston torna sul -2 grazie ad un piazzato di Glen Davis su assist di Rondo, ma ci pensa Deron Williams a chiudere la gara, prima con un assist per Brook Lopez, poi con una tripla. Boston tira a fine gara solo 2-10 da tre (entrambi di Ray Allen), Paul Pierce chiude una partita anonima con 7 punti.



Oklahoma City Thunder @ Washington Wizards 116 – 89

Thunder (43-23): K.Durant 32, R.Westbrook, J.Harden 18. Reb (42): K.Perkins 9. Ast (30): R.Westbrook 12.

Wizards (16W-49L): J.Wall, T.Booker, J.McGee 14. Reb (49): T.Booker 13. Ast (15): J.Wall 5.


Quarta vittoria in fila per i Thunder , che passeggiano tranquillamente sul campo dei Wizards. In quintetto per Oklahoma City, dopo nove gare di assenza per infortunio, parte Kendrick Perkins, alla prima gara da quando è stato scambiato da Boston, e anche ai primi punti con la sua nuova squadra. Sulla gara c'è veramente poco da dire: i Thunder, guidati dal solito grande Kevin Durant, mettono sotto Washington sin dall'inizio (68-47 il parziale nel primo tempo), recuperano tanti palloni, piazzano 11 stoppate a fine partita, lasciando gli ultimi due quarti alla pura accademia.



 

Bosh, top scorer dei suoi (fonte: sports.yahoo.com)
Bosh, top scorer dei suoi (fonte: sports.yahoo.com)

San Antonio Spurs @ Miami Heat 80 – 110

Spurs (54W-13L): T.Parker 18, T.Duncan 14, M.Ginobili 12. Reb (33): M.Ginobili, T.Duncan 6. Ast (17): T.Parker, M.Ginobili 5.

Heat (46W-21L): C.Bosh 30, D.Wade 29, L.James 21. Reb (47): C.Bosh 12. Ast (25): L.James 8.


I Miami Heat battono in casa i San Antonio Spurs, ripagando con la stessa moneta (30 punti di scarto) la pesantissima sconfitta subita qualche settimana fa in Texas. Eppure gli Spurs cominciano bene la gara, coi punti di Duncan e i contropiede di Parker. E' Wade a suonare la carica per i suoi, subito seguito dagli altri due big three Bosh e James: quando tutti e tre girano contemporaneamente, per gli avversari sono dolori. Nel terzo quarto una stoppata incredibile di Wade ai danni di Duncan (!) è la giocata che indirizza definitivamente la partita verso gli Heat, che mettono la quinta e scappano senza guardarsi indietro. San Antonio chiude col 38% dal campo (6-22 da tre) e tira male anche dalla lunetta; gli Heat come sempre sono solo i big three, il resto della squadra segna in tutto 30 punti.



Los Angeles Clippers @ Memphis Grizzlies 82 – 105

Clippers (26W-42L): E.Bledsoe 19, K.Kaman 14, M.Williams 11. Reb (36): B.Griffin 9. Ast (12): E.Bledsoe 4.

Grizzlies (37W-31L): Z.Randolph 30, S.Young 14, M.Conley13. Reb (44): Z.Randolph 12. Ast (23): M.Conley 5.


Altra gara con poca storia quella tra Grizzlies e Clippers, vinta da Memphis con facilità. L'annunciata sfida nella sfida tra Blake Griffin e Zach Randolph non c'è in pratica stata: il rookie meraviglia infatti per la prima volta in stagione segna meno di 10 punti in una gara (chiuderà con 9), mentre Randolph è il protagonista principale della vittoria Grizzlies. Il primo tempo si chiude sul 50-36 Memphis; nel terzo quarto i Grizzlies aumentano ancora il vantaggio, fino a chiudere del tutto l'incontro. Con questa vittoria, Memphis consolida l'ottava piazza ad Ovest, ultima buona per i playoffs.



Denver Nuggets @ New Orleans Hornets 114 – 103

Nuggets (40W-27L): T.Lawson 23, R.Felton 22, W.Chandler 21. Reb (43): Nene 13. Ast (19): C.Andersen 4.

Hornets (39W-30L): C.Paul 27, W.Green 18, T.Ariza 10. Reb (31): E.Okafor 7. Ast (17): C.Paul 10.


Da quando hanno scambiato Carmelo Anthony e Chauncey Billups a New York, i Denver Nuggets corrono che è un piacere e oltre a questo vincono anche con grande continuità. La trasferta in casa degli Hornets si annunciava difficile, essendo anche una sfida per il quinto posto ad Ovest (cosa che farebbe evitare per ora l'accoppiamento al primo turno coi Lakers). Gallinari è ancora fuori per infortunio, e salta così la sfida italiana con Belinelli. Il primo quarto è in equilibrio (23-21 Denver), ma nel secondo i Nuggets prendono un vantaggio in doppia cifra, ispirati da Nene e da Ty Lawson, il quale chiude con un buzzer beater da tre il primo tempo (58-45). Nel terzo Denver aumenta il vantaggio, grazie alle triple di Chandler e Felton. Chris Paul cerca di ricucire lo strappo, e aiutato da Willie Green riavvicina i suoi a metà quarto quarto, ma due triple di JR Smith scrivono la parola fine alla partita. I Nuggets chiudono con uno strabiliante 17-29 da tre, vera chiave della vittoria.



 

Ancora una buona prova per Chase Budinger (fonte: nba.com)
Ancora una buona prova per Chase Budinger (fonte: nba.com)

Phoenix Suns @ Houston Rockets 93-95

Suns (33W-32L): V.Carter 21, J.Childress 15, M.Gortat 12. Reb (40): H.Warrick e M.Gortat 8. Ast (20): Z.Dowdell 5.

Rockets (34W-34L): K.Martin 23, C.Hayes 21, K.Lowry 18. Reb (45): C.Hayes 9. Ast (21): K.Lowry 5.


Houston rischia di buttar via una vittoria che pareva tranquilla con uno sciagurato 2/6 ai liberi negli ultimi 29 secondi. Phoenix, ancora senza Nash e Frye, parte male e già a fine primo quarto è sotto in doppia cifra (16-27). L’ex Brooks non incide (1/9 al tiro e 3 assist, meglio Dowdell in regia) ma i Suns iniziano una lenta risalita che viene concretizzata da un parziale di 18-8 nell’ultimo quarto che vale l’89 pari 2’02” dalla fine. Lowry porta i Rockets (privi di Scola) sul +2 (91-93), Grant Hill sbaglia ma Hayes (al career high) segna solo 1 dei 4 liberi a disposizione (inframezzati dall’errore da fuori di Carter). Gortat accorcia da sotto, Dudley ostacola Martin forzando una palla a 2 da cui ne esce vincitore Budinger. Il biondo viene mandato in lunetta ma fa solo 1/2 lasciando a Dudley la possibilità di tirare per la vittoria. Il tiro però è corto e Houston torna al 50% nel computo vittorie-sconfitte.



Philadelphia 76ers @ Utah Jazz 107-112 OT

76ers (34W-33L): A.Iguodala 23, L.Williams 22, E.Brand 19. Reb (44): S.Hawes 10. Ast (19): A.Iguodala 6.

Jazz (35W-33L): A.Jefferson 30, C.Miles e D.Harris 19. Reb (51): A.Jefferson 17. Ast (26): A.Jefferson e A.Kirilenko 6.

Trascinati dai 30 punti e 17 rimbalzi di Jefferson, i Jazz battono in overtime i lanciati 76ers. Sembra tutto facile per Utah, che con un secondo quarto da 32 punti (a 19) arriva all’intervallo sul +18 (42-60). Ma Philadelphia risorge nella ripresa. Trascinati da Iguodala, gli ospiti segnano 34 punti nell’ultima frazione (14 di AI) e ribaltano l’inerzia della gara arrivando sul +3 (102-99) a 19” dalla fine. Jefferson accorcia, Meeks fa solo 1/2 ai liberi e CJ Miles può pareggiare in penetrazione con 9” sul tabellone. Poi sale in cattedra Kirilenko. Il russo prima difende benissimo sul tiro della vittoria di Iguodala. Poi nel supplementare segna la tripla del +3 iniziale, vola a correggere in tap-in l’errore di Jefferson e dopo l’errore da 3 di Iguodala sigilla il match con i liberi del +5 finale.



Golden State Warriors @ Sacramento Kings 119-129

Warriors (30W-37L): A.Thornton 23, S.Curry 19, D.Wright 18. Reb (24): D.Lee e V.Radmanovic 4. Ast (24): M.Ellis 9.

Kings (16W-49L): M.Thonrton 42, S.Dalembert 27, D.Cousins 15. Reb (46): S.Dalembert 16. Ast (28): B.Udrih 9.

E’ la partita dei Thornton. Al, appena arrivato nella Baia, è il miglior marcatore dei Warriors. Marcus, nuovo acquisto dei Kings, ritocca il suo career-high a quota 42 ed insieme ai 27 (altro career-high, condito da 16 rimbalzi) di Dalembert trascina Sacramento in una delle poche vittorie stagionali. Gara dalle alte percentuali (56,6% per i padroni di casa, 50% per gli ospiti) che i Kings hanno dominato a rimbalzo (24-46) prendendo il largo fin da subito (3-19 iniziale, 20-35 a fine primo quarto). I Warriors affondano fino al -25 (27-52), anche perché Ellis segna i suoi primi punti dopo ben 15 minuti di gioco, ma poi iniziano una lenta risalita che li porta al -12 all’intervallo (59-71). Il divario rimane stabile fino all’ultimo periodo quando sale di livello Al Thornton. L’ala segna 15 punti nell’ultima frazione e guida i suoi fino al -9 (114-123 a 2’13” dalla fine). E’ di Garcia, dall’arco, il canestro che ridà tranquillità ai Kings e chiude di fatto il match.



 

Scontro tra titani a L.A. (fonte: nba.com)
Scontro tra titani a L.A. (fonte: nba.com)

Orlando Magic @ Los Angeles Lakers 84-97

Magic (42W-26L): D.Howard 22, J.Nelson e R.Anderson 13. Reb (39): D.Howard 15. Ast (21): J.Nelson 8.

Lakers (48W-20L): P.Gasol 23, K.Bryant e L.Odom 16. Reb (41): A.Bynum 18. Ast (21): P.Gasol 5.

I Lakers rimangono a ruota di Orlando per 24 minuti e nella ripresa cambiano marcia per andare a vincere la 10a gara sulle 11 giocate dopo l’All Star Game. I Magic, con Anderson in quintetto, giocano in velocità colpendo ripetutamente da fuori e con una tripla di Turkoglu toccano il +9 (32-23) in apertura di secondo quarto. I Lakers rimangono aggrappati al match grazie alla presenza sotto canestro di Bynum (11 rimbalzi nel solo primo periodo, viaggia a quasi 13 di media nelle ultime 10), limitano al minimo le palle perse (solo 5, contro le 18 di Orlando, di cui 9 di Howard) e sorpassano ad inizio ripresa con 4 punti di Bryant. Orlando resiste fino al 64-67 ma poi cede sotto i colpi di Gasol e Bryant. Ci pensa la “second unit” gialloviola in apertura di ultimo quarto ad affossare le ultime speranze ospiti. Brown, Barnes ed Odom colpiscono da fuori per il +16 (69-85) a 7’14” dalla fine da cui Orlando non si riprende più.



Luca Mauri e Arcangelo “Willie” Farris