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Di nuovo in fondo al tunnel nel pieno marasma. La situazione in casa Trenkwalder resta sempre di pieno allarme rosso. Con un organico che non dà garanzie di tenuta, con giocatori che faticano a reggere il peso della categoria, con limiti tecnici palesi ed altri che invece danno segnali di essere arrivati a fine carriera.

 

Squadra fatta e rifatta varie volte da tante menti, con tre allenatori che hanno provato in varie occasioni a ribaltare l’organico come un guanto, senza però essere riusciti a trovare ancora un filo logico conduttore. Questa Trenkwalder non ha punti di riferimento cui appoggiarsi, tutto è aleatorio.

Giocatori che una domenica offrono un rendimento apprezzabile, ma che la giornata dopo sono pallide copie di quanto ammirato in precedenza. Senza certezze, senza una panchina con giocatori in grado di entrare a gara in corso per cambiare le sorti della partita, su chi ci si può affidare? Quali sono i punti fermi cui appoggiarsi? Quali possono essere le pedine in grado di portare la Trenkwalder all’agognata salvezza in Legadue?

Gli esterni? Con Frassineti che segna solo a giochi fatti? Con Troy Bell? Che in quattro gare non ha mai dato un segnale in grado di far pensare ad un giocatore cui affidarsi nei momenti di difficoltà? Su Slanina? Che commette errori da principiante per uno come lui che ha calcato parquet di Eurolega? Sul solito Robinson? Che quando si trova gravato di falli che pendono sul suo capo si perde e quando torna in campo non ha più la stessa intensità? Sui lunghi? Dove manca la figura di un centro dominante in grado di saltare oltre il ferro e far pendere l’ago della bilancia sotto i tabelloni? A questi limiti evidenti di un organico scadente e mal assortito, bisogna aggiungere la pochezza come ardore agonistico di un gruppo che scende in campo contro la Sunrise, che già dopo pochi minuti si dimostra irraggiungibile.

Con giocatori molli e poco disposti a lottare diventa facilmente desumibile che il quadro in casa biancorosso resta desolante. Cinque gare per chiudere la stagione regolare che bisognerebbe giocare con la bava alla bocca, ma quanti di questi giocatori hanno le qualità per farlo? Quali saranno le certezze in mano a Fabrizio Frates per questi 40 giorni da vivere in apnea? Auspichiamoci che il clima da battaglia visto contro Forlì possa sovvertire quelle perplessità emerse nella lunga trasferta in terra campana e che venerdì sera contro Casale Monferrato saranno di nuovo messe a dura prova.