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Fortitudo. Il presidente non ha ancora presentato il ricorso al Tar, mentre la Fossa minaccia di sciogliersi. 

A sette giorni dalla notifica degli atti a Palazzo d’Accursio, alle imprese dell’Ati e a Pallacanestro Budrio, non aver ancora completo le procedure del ricorso rischia di precludere allo stesso Sacrati qualsiasi riconoscimento dei requisiti d’urgenza per congelare il provvedimento.

Così domani mattina il Comune farà il punto e deciderà come procedere con l’ordinanza di sgombero, coinvolgendo anche la forza pubblica, qualora ve ne sia la necessità.

Sacrati comunque non avrebbe alcuna intenzione di abbandonare l’impianto senza colpo ferire.

Fonti vicine al presidente biancoblù sostengono che in un eventuale sgombero, la Fortitudo porterebbe via strutture come il parquet, il tavolo, la strumentazione e quant’altro sia stato fatturato al club e non sia stato ancora pignorato.

E’ difficile capire se si tratta di una semplice minaccia, di certo a rimetterci sarebbero le squadre giovanili.

Intanto dopo 40 anni la Fossa minaccia di sciogliersi se all’orizzonte si profilerà un altro anno come questo.

 

NEPPURE nella giornata di ieri la Fortitudo Pallacanestro di Gilberto Sacrati ha depositato al Tar il ricorso contro il provvedimento del Comune di Bologna che intimava alla società sportiva di liberare il PalaDozza entro il 18 Aprile scorso.