- Dettagli
- Scritto da Luigi
- Visite: 1214
Soldati e Zakelj si sono dati appuntamento per quest'inizio settimana, del ponte festivo. Il presidente bianconero dichiara il gioco, come a bridge: «Ci lavoreremo su, carte in tavola». Il suo interlocutore arancione conferma l'incontro, ma non fa accusi. «Sono fiducioso sul fatto che si possa giungere a una soluzione positiva per la pallacanestro udinese», si lascia andare però.
Quale non è dato sapere.
Paron Pozzo, parlando a una tv locale udinese, è parso averla in tasca. Ha ribadito che sarebbe «sprovveduto o presuntuoso» a rilevare e pensare di fare basket in proprio. Ha rilanciato la sua offerta di partecipare alla gestione per i prossimi 4 o 5 anni: «Mettiamo 4». Oltre a rinnovare fiducia nella «capacità di fare basket», sottolineata due volte, di Snaidero, ha sviluppato un discorso economico se il presidente confermasse le sue dimissioni.
«Ha un'azienda di cucine - ha detto - che porta sponsor collegati anche per la pallacanestro (basti pensare al fedele cosponsor Electrolux in primis, ndr). Se lasciasse davvero, quindi, mancherebbero ricavi importanti per la squadra di basket udinese». Discorso su cui ha coinvolto l'aspirante acquirente della Snaidero basket, Massimo Blasoni, nel noto incontro prima di Udinese - Milan al Friuli: «È un amico, un bravo ragazzo, lo conosco da bambino. Gli ho detto: chi te lo fa fare. Mi pare abbia capito». Per Pozzo pare un gioco da ragazzi allargare, dunque, il giro. Catena che, oltre che dalla chiusura dei contenziosi tra Udinese calcio e Comune di Udine a cui ha fatto pure cenno, questa settimana potrebbe essere oliata dall'affare stadio Friuli.
I possibili interessati restano quelli: il gruppo Luci già partner nel 2000 del progetto nuovo palasport poiaccantonato, la Vidoni spa di cui Soldati è direttore commerciale. La chiamata a Blasoni per il tavolo allargato, invece, è prevedibile dopo le europee del week-end: non si sa mai che gli scappi qualche altra battuta su Honsell alla maxi - cena di chiusura campagna elettorale di Collino. Sullo sfondo resta sempre l'Arfìn, che almeno finora è nel bouquet ricavi di tutti gli interessati al salvataggio.
Dopo le voci di movimenti sul fronte orientale, ora ne arrivano tra Destra Tagliamento e Veneto: che coinvolgano la Pontarolo engineering già nelle federate snaiderine a Cordovado, Chions e Portogruaro? Pozzo ha distribuito già pure le cariche: «Snaidero presidente finché non è proprio stanco, Blasoni vice finché non avrà imparato tutto del basket». Con una postilla: «Naturalmente, Snaidero ha diritto di dire no». Con la cessioni dei diritti di Legadue in scadenza il 22 giugno e l'azionariato diffuso Raggi -Franz sempre in stand by.
- Dettagli
- Scritto da Luigi
- Visite: 1117
Il primo ad entrare in sala stampa è Valerio Spinelli, playmaker di Angelico Biella e match-winner di stasera.
"Ho avuto la febbre per due giorni, mi sentivo un po' fiacco sulle gambe ma adesso va già meglio.
Non avevo fatto niente per tutta la partita, ho provato nel finale ed è andata bene, sono contento per me e per la squadra ma penso a dopodomani.
Segue l'intervento di Piero Bucchi, coach di Milano.
"Volevamo controllare il ritmo della partita e ci siamo riusciti nonostante la stanchezza, ma nel finale Biella è stata più brava.
Andiamo quindi a Gara 3 sull'1-1 ma consapevoli delle nostre forze, sapendo di dover migliorare la difesa, ma d'altronde si può sempre migliorare.
Potremo fare solo dei piccoli aggiustamenti, in questa fase non si può fare molto.
Sicuramente stasera abbiamo fatto molte cose buone, a parte lo sprint finale.
Le nostre guardie sono leggermente in difficoltà al tiro, ma abbiamo tutto per poter vincere con Biella, dobbiamo dimostrarlo.
Ho grande stima di Biella, ma non ho paura.
Non mi sembra che nessuna delle squadre abbia avuto grandi occasioni per chiudere la partita, in quanto molte cose buone le ha fatte anche Biella nonostante la nostra difesa.
A volte per coprire da una parte ci si espone da un'altra, è il basket.
Potevamo farcela, ma alcuni piccoli episodi hanno fatto la differenza.
Abbiamo difeso meglio nel primo tempo, ma Biella ha tirato molto bene da due rimanendo attaccata fino al finale, deciso da episodi."
L'ultimo intervento è di Luca Bechi, allenatore di Biella.
"A mio parere questa è stata una grande partita, un vero match da playoff, con una grande Biella ma anche una grande Milano.
L'intensità è saita da gara 1, Milano voleva imprimere il proprio marchio sulla serie con la grande fisicità e forza dei sui giocatori, ma noi non ci siamo stati.
Abbiamo avuto difficoltà contro Hawkins, anche quando ci siamo chiusi per contrastare le sue penetrazioni, ma abbiamo vinto la partita con la forza del gruppo.
Questo si nota anche dai sei giocatori in doppia cifra ed uno, il match-winner, a 9 punti.
Siamo stati bravi a non concedere rimbalzi al forte Hall, anche se poi abbiamo perso tre palloni in maniera molto ingenua, ma complessivamente abbiamo lavorato bene.
Il saldo palle recuperate e perse positivo è il motore da cui nasce il nostro basket.
Abbiamo rispettato la nostra regola, di andare per la vittoria se siamo in trasferta, e di cercare il supplementare in casa.
In ogni caso non avevamo molte alternative perchè non avendo ancora raggiunto il bonus un fallo non avrebbe cambiato nulla.
Nei supplementari siamo stati bravi a tenere duro contro le fiammate di Milano, poi semplicemente abbiamo fatto un canestro in più, e una buona difesa sull'ultimo tiro.
Complimenti ai ragazzi che continuano a stupire, non certo me ma l'opinione pubblica.
Una partita vinta giocando con una durezza ed un'energia molto difficili da vedere in campo a giugno."
SAMUELE LANZA
Questa vittoria ci porta grande carica, possiamo fare una buona gara a Milano, sappiamo che loro sono forti ma possiamo provarci.
Dobbiamo stare concentrati per 40 minuti per avere delle chance fuori casa.
La nostra squadra ha alcuni talenti, ma la vera forza rimane il gruppo, che ad ogni partita trova chi porta il mattone in più, come testimoniano sei giocatori in doppia cifra e io a nove punti."
- Dettagli
- Scritto da Luigi
- Visite: 1119
ZORAN Savic e Gilberto Sacrati nel giorno della verità. Ieri le massime cariche della Fortitudo hanno parlato al PalaDozza in una conferenza stampa dove alla fine anche la Fossa dei Leoni ha potuto chiedere lumi sulle cose che le stanno più cuore. Si parte dalla fine e cioè chiedendo se la società riuscirà ad iscrivere la squadra al prossimo campionato dopo la retrocessione in LegaDue.
La risposta è piccata ed è ovviamente del presidente Sacrati. «La società deve adempiere a degli obblighi entro il 27 di questo mese, e noi onereremo questi obblighi, come penso faranno tutte le altre società». In sostanza entro mercoledì le società dovranno ripianare le perdite della gestione corrente e rientrare nei parametri dettati dalla Com.Tec sul rapporto tra debiti e ricavi. La Fortitudo dovrà farlo ricapitalizzando con denaro contante, così come Rieti che pare pronta a mettere sul piatto un milione e 250mila euro per continuare ad esistere in serie A, con il ripescaggio che si allontana. Sempre per quello che riguarda il futuro, la Fortitudo non si chiamerà più Gmac. «Il contratto lo abbiamo rescisso per insoddisfazione nostra, i fondi per il Parco delle Stelle che sarà realizzato entro l’inizio del 2013 li abbiamo reperiti, ma da altra fonte».
CONFERMATO che dalla proposta del patron ferrarese Roberto Mascellani non se farà nulla anche perché tra i due non c’è stata alcuna comunicazione, la novità è che la Fortitudo e il Parco delle Stelle possono essere divisi e che l’Aquila potrebbe essere acquistata separatamente. «Ho letto che qualcuno la vorrebbe comprare, ma nessuno mi ha fatto un’offerta. Due persone mi hanno telefonato, ma solo per il Parco delle Stelle. Io sto lottando per far vivere la Fortitudo, ma se uno viene con un assegno, la società si può scorporare. Il resto serve come alla Juventus serve la Fiat, ma se uno mi garantisce maggiori investimenti e un progetto di alto livello non ho problemi a cederla. Non voglio che la Fortitudo viva la stessa situazione che ho trovato io con l’esistenza del club era a rischio».
INTANTO una missiva del Credito Sportivo lascerebbe aperta la porta per una rinegoziazione del mutuo e per l’accensione di un nuovo finanziamento da 40 milioni di euro. Per quello che riguarda la squadra si ripartirà da Zoran Savic che sarà comunque stipendiato, nonostante la sua proposta di lavorare un anno gratis. Fatto salvo che tra le righe si dà la colpa di questa retrocessione alla sfortuna, alla pressione, agli infortuni e anche ad una rivedibile gestione di Pancotto, si vorrebbe ripartire da Mancinelli. «Anche Del Piero – spiega lo stesso Savic – ha giocato un anno in serie B, Mancio è come un fratello e posso avere la confidenza di dire che lui è cresciuto qui e che ha un debito con la Fortitudo».
HUERTAS e Malaventura sono gli altri giocatori sotto contratto, forse solo il secondo rimarrà, mentre per l’allenatore bisognerà attendere almeno due o tre settimane, avendo già chiuso la collaborazione con Pancotto. Il gm della Fortitudo si scalda solo sul Retrocession Day, la manifestazione ironica organizzata da parte della tifoseria biancoblù per ringraziare la società di questo risultato. «Non parteciperò a questa manifestazione, non so cosa significa ringraziare la società per la retrocessione. Noi siamo andati in LegaDue come società, non credo di avere fatto qualcosa di male verso i tifosi. Mi sembra una copia delle manifestazioni che organizza Sabatini. Noi abbiamo un altro stile di comunicazione». Sulle questioni portate avanti dalla Fossa: ritiro della maglia di Schull, campagna abbonamenti non più ad occhi chiusi, lo stesso Sacrati si è impegnato ad organizzare un momento di confronto privato tra la società e tutta la tifoseria.
- Dettagli
- Scritto da Luigi
- Visite: 1107
Le parole di Claudio Sabatini dopo gara 2 - Avrei preferito un palazzo pieno lottando per non retrocedere che questo spettacolo di oggi. Due terzi degli abbonati non hanno rinnovato, e questo dopo una stagione nella quale, malgrado qualche errore, abbiamo vinto una Coppa, abbiamo battuto sempre Milano e Roma, siamo andati vicini a battere Siena.
Sono cose che mi dispiacciono e mi fanno perdere fiducia, perché adesso mi sento deluso. Indagheremo sulle motivazioni, anche se i prezzi erano quelli di due anni fa. Non è un problema di denaro, tra l'altro un sacco di gente mi ha chiesto biglietti omaggio. Langford? Oggi c’era, ma la gente non si è abbonata, e non so se è giusto svenarmi se le risposte sono queste. Un palasport così vuoto nei playoff non lo avevo mai visto, e io non so se devo seguire il business, cosa per cui Langford lo venderei, o il cuore. Ma non potevamo dare i playoff in abbonamento, fosse successo come lo scorso anno che non ci siamo qualificati la gente ce lo avrebbe rinfacciato: pensiamo che qui c’è gente che ha promesso l’Eurolega ed è retrocesso. Andranno fatti calcoli, ricordando che qui di proprietari che si sono arricchiti non ce ne sono, al massimo qualche GM.
- Dettagli
- Scritto da Luigi
- Visite: 1122
Ettore Messina è sempre più vicino al quarto titolo consecutivo del campionato russo dopo che il suo Cska ha nettamente battuto 76-64 (molto più di quanto dica il risultato finale dopo un ultimo quarto con le riserve in campo) il Khimki di Sergio Scariolo portandosi sul 2-0 nella serie al meglio delle 5 partite.
Se Siskauskas era stato il protagonista di gara 1, questa seconda partita è vissuta nel segno di Erazem Lorbek (24 punti e 7 rimbalzi con 11/13 da due) che ha segnato 10 punti nel primo quarto mandando subito in vantaggio il Cska in doppia cifra. Altri 10 punti dello sloveno nel secondo hanno fissato il punteggio sul 39-25 dell'intervallo, prima che nel terzo quarto il gap diventasse incolmabile con i colpi di Langdon (15) e Holden (12) fino al 60-29.
Nel Khimki, ora spalle al muro prima delle due gare casalinghe, il meno peggio è stato Carlos Delfino con 11 punti.