ADRIATIC ARENA, PESARO – 2/10 al tiro, compreso uno 0/8 dall’arco e 7 palle perse. Spesso i numeri non dicono tutto, ma il referto del terzo quarto dell’Olimpia è un cimitero di guerra: 4 punti realizzati e mai una volta in lunetta. Il parziale è lo specchio grigio e corroso di una squadra cui sono bastati 6 giorni per subire una violenta ridimensionata proprio alla vigilia del debutto in Eurolega con il Maccabi Tel Aviv, e quello che doveva essere l’ingresso nella settimana più importante del campionato, si è trasformato in un vortice risucchia-fiducia. Milano è lenta, spenta, nervosa e sprecona. Cook spende due falli in avvio e perde completamente il senno: priva della sua guida, l’EA7 sprofonda in un baratro inimmaginabile alla vigilia.

Dalmonte, ancora privo di Traini e, soprattutto, di James White, ruota 7-giocatori-7, ma li fa girare alla perfezione. In difesa Pesaro regge l’impatto con la potenza muscolare dei lunghi milanesi, mentre gli esterni lavorano a meraviglia sulle linee di passaggio e in pressione sulla palla, togliendo tutti i punti di riferimento per i pick’n’roll; in attacco, sono Ricky Hickman, MVP uscente della LegaDue, e Daniel Hackett a spaccare a ripetizione la linea dell’Olimpia bombardando il canestro in ogni modo.

Gallinari, in difficoltà per un problema muscolare all’inguine, appassisce presto: giusto il tempo per segnare 5 punti in 4’ nel primo quarto prima di cominciare a trascinarsi per il campo. Scariolo ruota quintetti vari, prova a tratti anche la zona, ma Milano, che si muove a velocità pachidermica in attacco, confeziona soltanto 2 punti nella prima metà del secondo periodo: Hickman allarga la forbice sul +12 (32-20) a suon di triple e all’intervallo avrà già 15 punti a referto, un dato stridente con le 12 palle perse e il 5/18 da due con il quale l’EA7 arranca con fatica epica.

Nel terzo periodo Scariolo rivoluziona tutto proponendo Cook, Hairston, Gallinari, Mancinelli e Radosevic, ma Milano non cambia quell’atteggiamento triste e sconfortato, anzi, peggiora: palle perse a raffica (una quantità industriale su infrazioni di passi, 23 in totale) e triple sparacchiate senza senso sul ferro, il tutto mentre la Scavolini in versione "White-less" mostra tutti i suoi limiti offensivi, realizzando solo 5 punti nei primi 8’. Ma il parziale del quarto sarà un 9-4 con tap-in impiccato di Hairston quasi sulla sirena. Roba da Seconda Divisione.

Pesaro torna a scaldare le mani all’inizio dell’ultimo periodo: Jones spara la tripla del +14, poi Cavaliero replica in faccia a Giachetti: Lydeka fruga nella spazzatura per il massimo vantaggio (59-43, +16 al 34’) prima che Milano, giocando sulla pura frustrazione, costruisca un contro-parziale di 10-1 per riaccendere una minima speranza. L’Olimpia si arrampica fino al -7 (60-53) ma è Cavaliero, che da tradizione ha sempre avuto una "propensione" a risolvere le partite contro Milano, ad azzannare la partita con una bomba dall’angolo sulla sirena dei 24”. Inutili i canestri di Gallinari e Hairston nella manciata di secondi finali, utili soltanto per limare lo svantaggio finale: il -3 è un pessimo indicatore della partita.

 SCAVOLINI PESARO-EA7 MILANO 69-66 (20-17, 40-32; 49-36)

Pesaro: Hickman 20, Hackett 17, Cavaliero 11, Jones 5, Cusin 8; Lydeka 8, Flamini 0, Alibegovic 0. N.e.: Trotù e Cercolani. All.: Dalmonte.

Milano: Cook 8, Nicholas 8, Mancinelli 4, Fotsis 12, Bourousis 6; Hairston 13, Gallinari 8, Giachetti 3, Filloy 0, Radosevic 4, Rocca 0. N.e.: Melli. All.: Scariolo.

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IL PROGRAMMA DELLA 2A GIORNATA DI SERIE A - Pesaro-Milano (sabato ore 18.00), Siena-Venezia (sabato ore 20.30), Roma-Biella (domenica ore 17.00), Cantù-Sassari, Treviso-Teramo, Varese-Montegranaro, Casale-Cremona (domenica ore 18.15), Avellino-Bologna (domenica ore 20.30). Riposa Caserta.

Daniele FANTINI