WESTERN CONFERENCE - SECONDO TURNO - GARA 6

Houston ripete l’impresa di gara4, anche se non nelle stesse proporzioni, e forza i Lakers a gara7.

HOUSTON ROCKETS - LOS ANGELES LAKERS: 95-80 - serie 3-3

HOUSTON: BROOKS 26 punti, SCOLA 12 rimbalzi, BATTIER, BROOKS, LOWRY 4 assist

LOS ANGELES: BRYANT 32 punti, ODOM 14 rimbalzi, BRYANT 3 assist

Un epilogo impronosticabile, a maggior ragione dopo l’uscita di scena di Yao Ming.

 

Luis Scola, praticamente inarrestabile
Luis Scola, praticamente inarrestabile

L’inizio di partita è scoppiettante, ma solo per i texani. Los Angeles rimane virtualmente negli spogliatoi e subisce prepotentemente la verve di Luis Scola nel pitturato (il 6-0 d’avvio è tutto suo). Dopo un libero di Ariza, L.A. sprofonda fino al 17-1. Kobe Bryant (32 punti ma 11/27 al tiro) segna il primo canestro dal campo per i suoi dopo 5’39” e Houston allunga ancora (21-3, Scola 12 punti). I Lakers tirano 6/20 nei primi 12 minuti e solo 2 triple di Jordan Farmar nel finale (buono il suo impatto dalla panchina, 13 punti in 21 minuti) consentono di contenere il divario sul 27-15. Scola rasenta già la doppia doppia (14+7, finirà con 24+12 con 10/17 al tiro) ed è l’anima di questi Rockets in versione battagliera.

 

Brooks, altra gara da leader
Brooks, altra gara da leader

Los Angeles inizia bene il 2° quarto (4-0), ma 2 triple di Battier ed Artest consentono a Houston di gestire agevolmente il vantaggio. Si iscrive a referto anche Von Wafer (5 punti consecutivi, gli unici della sua gara, per il 42-25 a 5’50” dall’intervallo) mentre è Lamar Odom (solo 8 punti, ma 14 rimbalzi) a tener vive le speranze per i Lakers. Ma Scola non accenna a fermarsi (18 punti alla pausa) e Aaron Brooks (26 punti con 8/13 al tiro di cui 3/4 da 3) sigla a fil di sirena la tripla del 52-36.

Coach Phil Jackson nell’intervallo striglia evidentemente i suoi, che tornano in campo e si mettono finalmente a giocare. Parziale di 16-2 (5 punti di Ariza, 4 di Gasol e 7 di Bryant) e gara completamente riaperta (54-52 al 30’02”). Ma i Rockets non si perdono d’animo e con un 2+1 di Carl Landry (15 punti, 9 rimbalzi con un perfetto 6/6 dal campo e tante giocate d’energia) e una successiva tripla di Brooks rimettono un discreto margine (62-54 al 31’42”) tra loro e i Lakers. Houston segna le ultime 8 conclusioni dal campo del 3° quarto, che si chiude sul 74-65.

 

Contributo fondamentale, quello di Landry
Contributo fondamentale, quello di Landry

Un 4-0 ad inizio 4° periodo riavvicina nuovamente Los Angeles ma, con fuori Scola a rifiatare, Houston trova risorse importanti sottocanestro da Landry e con la tripla di Artest (79-69 al 40’25”) mantiene saldamente la testa della partita. L.A. si affida ai centimetri di Pau Gasol (14 punti + 11 rimbalzi), ma non è sufficiente. E neanche il rientro di Bryant serve a riportare sotto i Lakers. Il canestro della staffa (88-75) lo mette Brooks a 3’11” dal termine. Poi si segna col contagocce e soprattutto dalla lunetta fino al 95-80 finale.

Los Angeles ha vinto agevolmente la lotta a rimbalzo (45-39) ma ciò non è stato sufficiente a controllare la gara. Houston, a differenza di gara4, ha vinto la partita nel pitturato (ma comunque ha tirato 7/18 da 3) mettendo a segno 40 punti da sotto i cristalli. Le scarse percentuali dal campo (35,7%, 30/84 di cui 5/23 da 3 contro il 50,7%, 36/71 di Houston) hanno costretto L.A. ad inseguire per tutta la partita (mai in vantaggio né in parità) e neanche la reazione d’orgoglio di inizio 2° tempo è stata sufficiente a ribaltare l’inerzia della gara. Fisher, Ariza e Bynum sono stati impalpabili e la panchina ha inciso poco (buone cose solo da Farmar e Odom). Dall’altra parte Houston ha stupito una volta di più, arrivando con la cattiveria agonistica a supplire alle assenze ormai croniche.

 

Tante perplessità per Jackson e la sua truppa
Tante perplessità per Jackson e la sua truppa

Gara7 (domenica 17/5 alle 21.30 italiane) sarà un’incognita. Los Angeles rimane ampiamente favorita (Brooks: “Non abbiamo nessuna chance, ma siamo ancora lì a giocare”) ma bisognerà vedere che versione dei gialloviola scenderà in campo, se quella del +40 di gara5 o quella scialba delle ultime 2 trasferte in Texas. Houston non avrà nulla da perdere e giocherà più “libera”, pur senza la spinta del proprio pubblico. Cercherà di rimanere a contatto per giocarsi le sue chance nel finale.

Luca Mauri