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Flashback. Torniamo indietro di 257 giorni. Primo Quarto di Finale delle Final Eight 2008. Il Galatasaray, da "underdog", mette a segno il colpaccio nel derby turco contro il Besiktas Cola Turka di Ergin Ataman, squadra che fino a quel momento vantava una sola sconfitta in tutto il cammino nel torneo.
Un anno dopo, il primo confronto della manifestazione regala forse un "upset" ancor più clamoroso e roboante. A cadere è la milionaria Dynamo Mosca che puntava dritta al bersaglio grosso, ma che invece si squaglia come neve al sole difronte alla verve, alla fame di vittorie ed alla freschezza atletica della giovane truppa di Stevan Karadzic. Partita condotta in modo sorprendentemente autorevole dai ragazzi di Vrsac, che mostrano attributi nei momenti più difficili del match grazie al sacrificio di tutti, attaccando sempre con logica e pazienza nonostante qualche ingenuità di troppo nel finale, che ha rischiato di mettere in discussione un succeso assolutamente meritato. Finisce 93:85 in favore dell'Hemofarm STADA, con 16 punti di un decisivo Bojan Krstovic nel finale di partita (4 rbs, 4 pre), ma è il trionfo dell'intero collettivo, dell'organizzazione perfetta messa in piedi da un Karadzic che può contare anche sui 15 punti del leader Nebojsa Joksimovic, (Marjanovic 12; Pavkovic 12, Bader 10+6rbs). Il tutto senza il talento numero uno in casa Hemofarm, quel Vladan Vukosavljevic out per infortunio da Dicembre. Per la Dynamo, 19 punti in losing-effort per Travis Hansen (5rbs) e Brian Chase (5/8 da3; 5rbs), oltre ad un Bostjan Nachbar discontinuo nell'arco della stessa partita (15; 1/5 da3; 5rbs), al pari di Javtokas (12) e Bykov (12). Pessime invece le prove di due dei giocatori più attesi alla vigilia, ci riferiamo all'impalpabile Darjus Lavrinovic (0/3 da3) e ad un Sergey Monya in versione "ghost", un autentico ectoplasma in 24 minuti di impiego.
Il primo canestro della Final Eight 2009 lo mette a segno Travis Hansen per la Dynamo Mosca, subito replicato da un'inchiodata di Boban Marjanovic. Grande aggressività dal punto di vista difensivo in avvio di partita, con qualche forzatura di troppo nelle conclusioni pesanti soprattutto per la Dynamo Mosca, contro un Hemofarm che attacca bene la retroguardia avversaria trovando tiri ad alta percentuale, grazie ai movimenti dei giocatori non in possesso di palla ed alla cooperazione offensiva. In particolare, Nebojsa Joksimovic crea gioco e finalizza in entrata, tanto da costringere David Blatt a cambiare marcatura, inserendo Sergey Bykov, mentre Boki Nachbar si iscrive a referto con una tripla che segna il vantaggio (l'ultimo!) per i moscoviti (9:8 al 6'e25''). La Dynamo nonostante le cattive percentuali al tiro trova ossigeno nei rimbalzi offensivi e nelle palle perse dei serbi, che al contrario possono contare su un Boban Marjanovic autentico fattore (7 punti nel primo quarto) ed autore di una perentoria schiacciata condita da tiro libero supplementare. La partita comunque resta sul filo dell'equilibrio, con Bykov, il migliore in casa Dynamo nel momento, che va a canestro con un paio di azioni in palleggio-arresto-e-tiro in area, definendo il punteggio sul 18:20 in favore dell'Hemofarm al 10'.
Show offensivo nel secondo periodo per gli uomini di Stevan Kardzic che, grazie a due triple filate e canestro-e-fallo di Marton Bader, raggiungono il +7 mostrando clamoroso (quanto inaspettato) impatto fisico in area pitturata contro la pesante batteria di lunghi Dynamo, nonostante la latitanza iniziale della stellina Milan Macvan (9). Dopo il +9 di Borisov (2), per i moscoviti sale finalmente di giri Nachbar che ha un accelerazione degna dell'ex NBA, lampo che tuttavia dura pochissimo - in uscita dal time-out, l'Hemofarm trova risorse aggiuntive dal playmaker Pavkovic, autore di 5 punti che restituiscono 9 lunghezze di vantaggio ai serbi (27:36 al 17'). La Dynamo si rifà sotto con i viaggi in lunetta e con il jumper di Travis Hansen, chiudendo una prima metà di gara complicata, in ritardo di 4 punti all'intervallo (41:45).
In avvio di ripresa è ancora Marjanovic a fare la voce grossa sotto le plance, primo giocatore a raggiungere la doppia-cifra. La risposta immediata è affidata all'estro ed alla sfrontatezza di Brian Chase, protagosta del break che riporta in scia una Dynamo, di nuovo sul -1 al 22' (48:49) e capace di impattare un minuto più tardi grazie al 2+1 di Hansen (51:51). È forse questo il momento chiave della partita, in cui l'inerzia sembra definitivamente passata in mano ai russi. L'Hemofarm torna però in ritmo con la faccia tosta dei suoi ragazzi terribili e grazie ad un inconcludente Dynamo dalle percentuali deficitarie trova un paio di jolly in contropiede che permettono di tornare sul +6 al 25' (51:57).
La partita si innervosisce, tra le proteste della squadra di Vrsac per qualche fischio arbitrale incompreso, mettendo fuorigioco Boban Marjanovic per la quarta penalità. Negli attimi più difficili dell'incontro l'Hemofarm può contare sul ritrovato Macvan che produce da solo il break che porta la propria squadra sul massimo vantaggio +11, bissato poco dopo dal canestro-e-fallo di Marton Bader che punisce spalle a canestro un pessimo Darjus Lavrinovic. L'attacco Hemofarm è un rebus per la Dynamo, incapace di trovare soluzione ai continui penetra-e-scarica di Markovic&co. Dalla seconda metà del terzo quarto domina Vrsac, chiudendo il periodo in doppia-cifra di vantaggio (60:70).
Massimo vantaggio per l'Hemofarm toccato sul +12 con canestro ravvicinato di Macvan (60:72); ogni tentativo di rimonta russa viene letteralemente stroncato sul nascere da Joksimovic che realizza la tripla replicando all'ennesimo canestro pesante di Chase. Bojan Krstovic spreca parecchio dalla lunetta (2/6 il bottino ai liberi fino a quel momento), ma la Dynamo è incapace di farsi credibilmente minacciosa. Covulso finale di partita: i serbi pagano l'inesperienza, subendo il ritorno degli avversari che tornano fino al -2 del 38' con le triple di Hansen e Chase, ed i liberi di Nachbar (79:81). Milan Pavkovic con la terza bomba della serata risolve la difficile situazione, mentre la Dynamo perde per falli proprio Nachbar ed Hansen. Sul capovolgimento di fronte, Krstovic realizza il 2+1 che concede ulteriore respiro all'Hemofarm - Bykov è glaciale dalla lunetta (4/4 - 83:87 a 49'' dalla sirena) ma ancora Krstovic, Bozovic (7+6rbs) e Macvan mandano definitivamente in onda i titoli i coda.
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Il Regal Barcelona che non ti aspetti, capace di ruotare al meglio i propri uomini ed ottenere il meglio da tutti in attacco e in difesa come solo Panathinaikos e CSKA sanno fare abitualmente, va ad espugnare la Buesa Arena di Vitoria con un netto 63-84 riportando la serie al Palau Blaugrana dove i catalani, sulla scia di gara4 e già trafitti in casa una volta, avranno indubbiamente il favore del pronostico.
Il primo tempo è contraddistinto da un sostanziale equilibrio, del quale – nelle file del Tau – si incarica quasi unicamente Igor Rakocevic (21 punti di cui 16 nei primi 20’, 4 assist e 7 falli subiti). Nelle file blaugrana, invece, l’ottimo inizio di Jaka Lakovic (15 punti e 5 assist) e Gianluca Basile (13) è presto imitato da Ersan Ilyasova (11 e 8 rimbalzi), che insieme allo sloveno ed al “Baso” infila 33 punti dei 40 di squadra nei primi due quarti.
La svolta arriva nella ripresa: “Rako” rallenta e con lui il Baskonia, mentre il terzetto di cui sopra continua a macinare canestri con la preziosa addizione di Juan Carlos Navarro (11 e 4 ass), che scava il primo solco importante (47-59 al 25’) con due triple delle “sue”. Dusko Ivanovic scuote i suoi, che provano a rientrare con Pete Mickeal (14 e 6 rim) e gli ultimi sussulti di Rakocevic, ma a quel punto sulla ruota di Barcellona esce David Andersen (11 e 6 rim), che chiude i conti con 9 punti di fila. Capitan Roger Grimau (9) si toglie lo sfizio di firmare il +20 (54-74 al 34') e da lì è pura accademia: complice un opaco Tiago Splitter (12, 6 rim e 2 stoppate), il Tau fallisce dunque l’obiettivo del 3-1 e dovrà giocarsi la qualificazione alla Final Four in campo avverso. Appuntamento a martedì per il verdetto.
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Successo quasi insperato dell’Olympiacos che passa a Madrid in gara 4 e stacca il biglietto per Berlino dopo una gara equilibrata ed emozionante.
Greci che in partenza devono rinunciare in partenza a Vujcic, coach Giannakis responsabilizza ancora di più il super pagato Childress che risponde con un buon impatto.
Real che fatica a trovare il solito ritmo, Reyes è impreciso e Bullock non è il martello delle ultime due uscite.
Gli ospiti però non riescono a fuggire ed il vantaggio minimo, 18-14, è frutto di qualche buona iniziativa di un Halperin finalmente produttivo.
Coach Plaza trova il rimedio per ribaltare l’inerzia della gara: l’energia di Van Der Spiegel, Massey e Kennedy riporta i padroni di casa al comando, 41-33 a fine primo tempo.
Reazione rabbiosa dei biancorossi dopo la pausa con Bourousis incontenibile in vernice, l’Olympiacos trova il sorpasso ad inizio quarto periodo, 60-59.
Il finale rovente è una sfida personale tra Bullock, che piazza due triple strepitose, ed ancora Bourousis
A decidere però è un outsider come Erceg, il serbo mette i punti fondamentale che fanno resistere la squadra del Pireo dall’assalto finale del Real che perde anche Reyes per falli.
Greer e ancora Bourousis mettono i punti della staffa e sigillano la vittoria nella serie.
Real: Bullock 19, Reyes 12 e 10 rimbalzi
Olympiacos: Bourousis 25, Greer 12
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Game, set and match per il PAO, che passa 3-1 contro la MPS Siena. Non basta un McIntyre fantascientifico (22 punti nel primo tempo, 35 alla fine) per riportare la serie ad Atene. Eppure la Montepaschi ci ha provato fino alla fine e, a 4’28 dalla fine si era portata addirittura sul 72-69 con una tripla senza senso del suo playmaker.
Da li in avanti però il Panathinaikos ha infilato un 2-16 che ha chiuso la gara e consegnato a Diamantidis e compagni i biglietti per le Final Four di Berlino.
Insieme a McIntyre da ricordare le prestazioni di Nicholas (4/4 da 3pt nel primo tempo) ed il secondo tempo di Jasikevicius e Pekovic (10 punti a testa), oltre alla doppia-doppia di Spanoulis (11+10 assist).
Siena non poteva francamente fare di più, ed il pubblico del Pala MensSana lo sa ed ha lo stesso salutato i propri beniamini con una standing ovation, degno epilogo di una stagione europea esaltante. La Montepaschi e l’Italia salutano il palcoscenico europeo a testa alta, dandosi appuntamento per il prossimo anno.
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4° CLINIC DAIMILOPTU
con CESARE PANCOTTO
La settima edizione del Torneo Internazionale Daimiloptu, offrirà l’occasione per un’importante appuntamento di confronto e formazione per gli allenatori.
Giovedì 30 aprile 2009 dalle 20.45 alle 22.45, Cesare Pancotto, Coach della GMAC Fortitudo Bologna, terrà un interessante Clinic che avrà come oggetto i miglioramenti individuali nei sistemi multipli di attacco per il settore giovanile. Teatro di questo incontro, ovviamente, la Palestra Furla di via S. Felice 103 a Bologna.
Il Clinic varrà 3 punti per tutti gli allenatori partecipanti.
La 7° edizione del Torneo Internazionale DAIMILOPTU è ormai dietro l’angolo. L’appuntamento per la prima palla a due è fissato per il 30 aprile 2009, e il torneo proseguirà fino al 3 maggio 2009. Si giocherà su tre diversi campi di Bologna: Palestra Furla in via San Felice, Palestra Corticelli in via Zoni e Palazzetto Barca in via Sanzio. I ragazzi che si contenderanno il titolo quest’anno saranno i nati nel 1994 e nel 1995, ovvero la categoria U15.
Il principio su cui si basa il torneo è riassunto dallo slogan “Gioca chi ospita”; ovvero, solo le società le cui famiglie dei ragazzi si rendono disponibili ad ospitare i giocatori stranieri possono partecipare al torneo; nessuna tassa di iscrizione pertanto, ma soltanto la disponibilità ad aprire le proprie case a ragazzi di realtà diverse.
Le squadre partecipanti all’ edizione 2009:
S.G. Fortitudo
Granarolo Basket
Fortitudo Pallacanestro srl
Pol. Pontevecchio
BSL S. Lazzaro
Pallacanestro Castel San Pietro
Pol. Ellepi
AS Stars
BK Považská Bystrica (Repubblica Slovacca)
Falcons Tuzla (Bosnia)
HKK Capljina Lasta (Bosnia Herzegovina)
KK Radnicki Kragujevac (Serbia)
OKK Krusevac (Serbia)
Kecskemeti Univer KSE (Ungheria)
Franken Hexer (Germania)
Buba Basketball(Bulgaria)
Torneo Daimiloptu
Il torneo è nato nel 2003 da un’idea di Marco Mezzetti, ideatore e organizzatore, insieme alla sezione pallacanestro della società SG Fortitudo, per dare ai ragazzi serbi la possibilità di entrare in contatto con la realtà bolognese. Non a caso, il termine Daimiloptu viene proprio
da un’espressione serba, “daj mi loptu” , che vuol dire “passami la palla”.
Con gli anni il torneo è cresciuto in maniera esponenziale: sono aumentate le squadre straniere coinvolte, oltre a quelle italiane, è aumentata l’attenzione degli addetti ai lavori ed è aumentato il pubblico, superando la soglia delle 2000 presenze in quattro giorni.

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