CHARLOTTE - MIAMI 92-97

 

Charlotte: 21 punti Wallace, 13 rimbalzi Okafor, 10 assists Felton

Miami: 27 punti Wade, 7 rimbalzi Cook, 10 assists Wade

Miami rimonta 15 punti di svantaggio e si assicura la matematica partecipazione ai playoff, diventando la seconda squadra nella storia della Lega a qualificarsi alla post season dopo un campioanto da sole 15 vittorie.

Il trascinatore è sempre il solito Dwyane Wade, ma nell'ultimo quarto hanno grande peso specifico le tripla di Daequan Cook e i canestri di Micheal Beasley, tornato dopo l'infortunio alla cavilglia. Per i Bobcats Felton sbaglia la tripla del pareggio a 5'' dalla fine. La squadra di Larry Brown, che perde Raja Bell per infortunio, vede così allontanarsi a 2 partite di distanza Chicago nella lotta all'ottavo posto.

INDIANA - SAN ANTONIO 121-126

Indiana: 35 punti Granger, 13 rimbalzi Murphy, 6 assists Jack

San Antonio: 31 punti Parker, 11 rimbalzi Duncan, 10 assists Parker

La peggior partita difensiva dell'anno dei San Antonio Spurs non costa comunque la sconfitta a Duncan e compagni, che rispondono tirando il 55% dal campo e mandando 6 uomini in doppia cifra guidati da un Parker in stato di grazia. I nero-argento sono ora a mezza partita di distanza dal secondo posto di Denver, pagando a caro prezzo la recente sconfitta casalinga con Oklahoma City. Indiana, che si appoggia come al solito a Danny Granger alla quarta partita consecutiva oltre quota 30, prova con l'orgoglio a strappare una vittoria che terrebbe acceso il lumicino della speranza per la post season (ora Chicago è 4 partite avanti), ma non ponendo mai nessun fermo difensivo agli avversari si preclude ogni possibilità di successo.

BOSTON - ATLANTA 104-92

Boston: 21 punti Pierce, 10 rimbalzi Perkins, 6 assists Rondo

Atlanta: 21 punti Murray, 10 rimbalzi J.Smith, 6 asissts Bibby

"Stiamo giocando davvero bene in questo momento, ma abbiamo assoluto bisogno di riposo", queste le prima parole di Doc Rivers dopo la vittoria dei suoi Celtics su Atlanta (la nona consecutiva nella Bean Town contro gli Hawks). E riposo i Celtics avranno, con 4 giorni di fermo prima della prossima partita. In effetti quando sei verso la fine della stagione, devi continuari a sudare per vincere perchè Orlando da dietro continua a farti sentire il suo pesante fiato sul collo e fai tutto ciò senza Kevin Garnett e senza Leon Powe (alla 9^ partita consecutiva in borghese), la stanchezza può diventare un problema. Per fortuna dei verdi (anche se questa settimane tutte le squadre in Nba sono verdi...) Glen Davis interpreta ottimamente il ruolo di sostituo del Big Ticket e Boston può controllare per 48' la partita, allungando in maniera decisiva nel finale di terzo quarto. Atlanta cercadi non sprecare troppe energie. I playoff e il quarto posto sono al sicuro da un pezzo.

MEMPHIS - DALLAS 107-102

Memphis: 27 punti Gay, 10 rimbalzi Gay, 5 assists Conley

Dallas: 35 punti Nowitzki,9 rimbalzi Nowitzki, 10 assists Kidd

Inopinata sconfitta dei Mavs che avrebbe potuto mettere al sicuro i playoff dal ritorno dei Suns (comunque a 3 partite di distanza) e invece, dopo una partita punto a punto, vengono trafitti dai Grizzlies dei giovani, trascinati da Gay e Conley. Sul 97-97 pari sono 5 punti filati di OJ Mayo a consegnare alla squadra del Tennessee la 3 vittoria consecutiva. La squadra di Mark Cuban, nuovamente senza Josh Howard, ha in pratica il solo Nowitzki a lottare con 35 punti, attorno a lui poca convinzione da parte dei compagni.

OKLAHOMA CITY - PORTLAND 72-107

Oklahoma City: 13 punti Durant, 8 rimbalzi Westbrook, 4 assists Westbrook

Portland: 35 punti Aldridge, 18 rimbalzi Aldridge, 10 assists Blake

Passeggiata di salute al Ford Center per i Trail Blazers che dispongono a piacimento dei Thunder, trascinati da un LaMarcus Aldridge ben deciso a far bella figura sotto gli occhi del suo ex coach a Texas, Rick Barnes, per l'occasione seduto in tribuna a vedere l'incontro. Per Aldridge 35 punti e il career high di 18 rimbalzi. Oklahoma City non ha voglia di rovinare la festa al lungo dei Blazers e così dopo poco in campo non c'è più storia. Ora alla squadra dell'Oregon basta una vittoria o una sconfitta dei Suns per raggiungere matematicamente la post season.

ORLANDO - CLEVELAND 116-87

Orlando: 22 punti R.Lewis, 11 rimbalzi D.Howard, 10 assists Alston

Cleveland: 26 punti James, 9 rimbalzi James, 5 assists James

Il big match della nottata se lo aggiudica in maniera trionfante Orlando che rifila quasi 30 punti a Cleveland, sotto di 41 a un certo punto dell'incontro. Un parziale di 19-2 a inizio secondo quarto in pratica chiude ogni tipo di storia, e sono solo la solita partita di LBJ e qualche tripla di Gibson a salvare i Cavs dalla peggior sconfitta della loro storia. Orlando, così, rimane dietro a Boston, ma solo in virtù di una peggiore percentuale di vittorie, non essendoci differenza nella casella dello sarto in partite. 53% dal campo e 7 uomini in doppia cifra per i Magic.

UTAH - MINNESOTA 102-103

Utah: 34 punti D.Williams, 6 rimbalzi Okur, 11 assists D.Williams

Minnesota: 25 punti Carney e Gomes, 9 rimbalzi Miller, 8 rimbalzi Miller

Brutta sconfitta dei Jazz che vedono interrompere a sorpresa la propria striscia di 15 vittorie casalinghe consecutive dai Minnesota Timberwolves, giungendo per controalla terza sconfitta in fila. La squadra di Jerry Sloan butta via 15 punti di vantaggio e subisce nell'ultimo quarto le giocate di un ottimo Rodney Carney. Okur e Boozer combinano per soli 17 punti con 6/18 dal campoe i Jazz perdono 42-28 la lotta a rimbalzo. Ora la squadra di Salt Lake City dovrà sudarsi la qualificazione ai playoff per la maggior parte in trasferta dove non ha certo un gran record (13-24) e dove giocherà 4 delle restanti 6 partite.

PHOENIX - SACRAMENTO 139-111

Phoenix: 29 punti Nash, 11 rimbalzi Barnes, 9 assists Nash

Sacramento: 29 punti Garcia, 10 rimbalzi Hawes, 8 Udrih

Altra vittoria ad alto punteggio per i Phoenix Suns che con un 14-0 a inizio terzo quarto hanno ragione dei Sacrmento Kings (career high per Thompson e Hawes, 22 e 23 punti). Phoenix si giocherà ora le residue speranze di playoff nella prossima partita in casa dei Dallas Mavs, ottavi in classifica con 3 partite di vantaggio sul team dell'Arziona. "E' come se l'Italia andasse in casa della Francia a giocare per vincere la Coppa del Mondo, quindi non abbiamo scuse. Dobbiamo vincere", il commento di Grant Hill, dietro al quale si cela senza dubbio l'influenza del calciofilo Steve Nash, in un periodo di ottima forma, confermato anche contro la squadra Californiana.

GOLDEN STATE - NEW ORLEANS 111-103

Golden State: 39 punti Crawford, 15 rimbalzi Randolph, 6 assists Turiaf

New Orleans: 43 punti Paul, 14 rimbalzi West, 9 assists Paul

Gli Hornets perdono la grande occasione di fare proprio il 4° posto in classifica a Ovest perdendo malamente a Oakland e ritrovandosi così sesti, mezza partita dietro Houston. Chris Paul mette in piedi un altra partita grandiosa condita da 43 punti e 9 assists, spalleggiato daun David West all'altezza della situazione con 31 punti e 14 rimbalzi (25^ doppia doppia stagionale). Risponde, uno per tutti, Jamal Crawford, con una delle poche partite che l'ex Knicks potrà ricordare in questa sua esperienza nella Baia. Per lui 39 punti e i canestri decisivi nel quarto periodo quando i Warriors mettono definitivamente le mani sulla partita anche grazie al giovani Anthony Randolph che mette 20 punti con 15 carambole.

LAKERS - HOUSTON 93-81

Los Angeles: 23 punti Gasol, 11 rimbalzi Odom, 7 assists Bryant

Houston: 21 punti Artest, 10 rimbalzi Yao, 6 assists Brooks

I Lakers battono i Rockets allo Staples Center e raggiungono quota 60 vittorie per l'undicesima volta nella loro storia, la prima dalla stagione 1999/2000, rimanendo in piena corsa con i Cleveland Cavs per il miglior record della Lega e quindi per il fattore campo lungo tutto il cammino dei playoffs. Per farlo devono comunque sudare non poco contro Houston che mette in campo grande aggressività, testimoniata da una partita che fa registrare 4 falli tecnici. Con un 13-4 i texani rimettono la partita sui binari dell'equilibrio nel terzo quarto, ma è l'ultimo periodo a scavare il solco decisivo, con Bryant e Gasol a mettere a referto i canestri della tranquillità.