BOSTON CELTICS – ORLANDO MAGIC 112:94

Passaggio ricevuto da Eddie House, nemmeno mezzo secondo per pensarci e dentro con la motocicletta fino al canestro per schiacciare tra le braccia protese di Howard, che sarebbe pur sempre il miglio difensore e stoppatore della Lega, e Rashard Lewis, non certo uno dei sette nani di biancaneve.

 



CELTICS: House 31 punti, Rondo 11 rimbalzi, Rondo 11 assist

MAGIC: Lewis, Pietrus 17 punti, Howard 10 rimbalzi, Johnson 7 assist

Serie sull’1-1

Resterà questa la polaroid più importante, la polaroid più significativa di questa gara2. Era una specie di segreto di pulcinella che dall’andamento della serie del piccolo grande uomo di Boston dipendeva gran parte delle sorti dei Celtics, specie dal punto d vista dell’energia. Non a caso il TdBankNorth Garden è come se rispondesse, quasi come telecomandato, agli stimoli che Rondo da con le sue accelerate, le sue giocate quelle che per intenderci fanno sobbalzare tutti dal sediolino del palazzetto creando quell’atmosfera che tutti sperano di non incontrare mai. Sonnecchiante e a tratti irriconoscibile, tranne che nella rimonta finale, il suo primo episodio, il secondo invece si chiude come la sua ultima gara sette con una tripla doppia: 15 punti, 18 assist e 11 rimbalzi. Gli amanti degli spot pubblicitari sicuramente a questo punto ricorderanno quello che faceva: “Cosa vuoi di più dalla vita?” I tifosi dei Celtics sicuramente avrebbero risposto una partita stellare di qualche altro biancoverde. Pierce? Scontato. Ed ecco arrivare il giorno di Eddie House, che quanto a senso del dramma e senso d’eroismo non è secondo a nessuno: squadra sotto nella serie e momento difficile? L’ex Nets sfodera una prestazione cinque stelle lusso chiusa a quota 31 (11/14 dal campo e 4/4 da tre) che manda letteralmente ko i Magic (5/13 di Howard, 6/15 di Lewis, 3/11 di Alston, e 64% ai liberi). Già poi ci sarebbe anche Allen (22 e 7/15 dal campo), ma in una giornata come questa, gli onori sono di chi la partita l’ha messa a ferro e fuoco.

La cronaca. Energia. Questa la parola chiave, questo il tema dominante di gara2 che inizia subito con le marce alte ingranate per i padroni di casa. Sfuriate da tutte le partite del campo guidate dal ‘generale’ Rondo che insieme ai suoi avrebbe anche giocato sette partite e sette over time nella serie precedente; Orlando resta al centro del ring come Ivan Drago contro Apollo Creed in Rocky IV prima della tragedia (16:6 al 6’). I Magic escono dal torpore solo nel finale di primo quarto grazie specialmente ai tre siluri consecutivi di JJ Redick che dimezzano il solco e portano Orlando sul -5 (26:21). Tre i minuti di resistenza dei biancoblù al ritorno in campo dopo il primo mini riposo (31:24 al 15’) prima che la furia di Rondo, l’inizio dello show personale di House e le triple uscendo dai blocchi di Allen mettessero definitivamente in chiaro le cose: 51:35 al 21’ con l’8 punti di House, il 13 di Allen e il 10 assist di Rondo senza nemmeno una palla persa. Nei minuti finali che portano all’intervallo lungo Orlando cerca almeno di tenersi ad una distanza recuperabile e il tutto finisce con Boston avanti di 15 dopo i primi 24’ (61:46). Nelle prime fasi di secondo tempo gli ospiti provano a mettere più energia sui ventotto metri di campo (52:65) ma è tutto inutile: Davis dalla lunetta dal il segnale dello ‘scatenate l’inferno, House infila 5 punti in fila e Rondo mette in scena la polaroid a cui abbiamo dedicato l’apertura di articolo e per i Magic è partita conclusa dopo 10’ di terzo quarto (77:54). Gli ultimi 14’ minuti servono solo per stabilire il punteggio finale e le cifre personali. Se non fosse per il fatto che in campo per Boston c’era ancora gente come Rondo e House allora si parlerebbe di purissimo garbage time, ma visto come è andato a finire è stato un bel e divertente ultimo quarto (112:94).

Domenico Pezzella