Michele Maggioli
Michele Maggioli

I PROBLEMI di cuore (e di portafoglio) di Michele Maggioli sono in cima ai pensieri della Fileni. Perché, dopo il prolungamento del matrimonio infinito con la bandiera Lupo Rossini, l’asset tecnico arancioblù ruota attorno al perno Maggiolone. Con o senza di lui sarebbe tutta un’altra cosa.

 

Soprattutto tatticamente, perché un conto è avere il miglior italiano di Legadue sotto canestro, totalmente un altro strutturare la squadra senza il totem pesarese e magari dover pensare all’ipotesi di un centro titolare extracomunitario. Di certo c’è che le vacanze di Michelone quest’anno non sono poi troppo tranquille. Se la scorsa stagione la ‘rifirma’ con Jesi allungata a giugno 2011 era arrivata al termine di una breve partita a scacchi dal finale scontato, stavolta il giocatore ha rotto gli indugi. Vuole andarsene e lo farà. Perché sebbene la società continui a sbandierare il contratto in essere con il primo della classe leoncella, nessuno ha interesse a trattenere chi ha troppa voglia di sconfinare al piano superiore e in squadra resterebbe con il muso lungo e lo sguardo basso. E se, com’è ovvio, il club mostra la mano pesante, è soprattutto per ritrovarsi con un potere contrattuale piuttosto forte con chi, molto presto, si siederà al tavolo delle rtrattative per richiedere le prestazioni del giocatore. Ecco, allora, che alla fine Jesi potrebbe anche guadagnarci con una sorta di gara al rialzo tra due pretendenti — Teramo e Pesaro — che hanno già lasciato intendere di volersi prendere il Maggiolone scontento di una Legadue sottodimensionata al suo potenziale. Resta, appunto, da sapere quale delle due destinazioni sarà la prescelta. Ma non è nemmeno facile intuire dove batte più forte il cuore del pivot. Da una parte c’è la sua Pesaro, quella in cui è nato e cresciuto cestisticamente, prima di imbracciare la valigia e forgiare la carriera altrove, pur senza abbandonare l’idea fissa di tornare un giorno a casa con un ruolo decisivo. Dall’altra c’è teramo, dove il pivot dei desideri ritroverebbe il nume tutelare Andrea Capobianco, il coach con cui più di ogni altro è scattata la scintilla tecnica: non a caso proprio nell’anno in mezzo in cui il tecnico partenopeo ha guidato l’Aurora, Maggiolone ha dato il meglio di sé. Due mete, insomma, entrambe appetibili e stimolanti. Quasi paritietiche, al punto che, più della volontà del giocatore, la differenza potrebbe farla l’offerta economica dell’acquirente, per la gioia di Jesi che conta così di trasformare il problema tecnico della perdita del pezzo più pregiato in succulenta risorsa economica. Che, di questi tempi grami, sarebbe un prezioso unguento sulla ferita dell’addio.

da baskenet.it