Dino Meneghin
Dino Meneghin

BARGNANI guadagnerà 50 milioni per giocare i prossimi cinque anni di Nba a Toronto, ma cambia poco: in Italia, sugli italiani si continua a litigare. Federazione e Lega non perdono occasione per cantarsele, proseguendo in un braccio di ferro che fa male soltanto al basket italiano, sempre meno appetibile anche per questo genere di ripicche.

 

 

Ultima puntata, ieri. Dino Meneghin, simbolo dei canestri italici e da febbraio anche numero uno federale, ha ribadito una linea condivisa pienamente anche dal Coni: «Finchè non desiste il ricatto della Lega e non viene ritirata la delibera che impedisce ai giocatori del vivaio di andare nelle Nazionali giovanili, non mi siederò a nessun tavolo per trattare», le parole di SuperDino. Che ha aggiunto: «Chiedo soltanto più spazio per i giocatori italiani e non mi pare che tesserare un nazionale in più in campionato sia così deleterio per le casse delle società. Sono disposto a trattare su tutto, ma su questo non transigo».

DALLA LEGA, a stretto giro di posta, è partito un altro attacco: secondo i club, Meneghin ha commesso «una grave e inaccettabile ingerenza con l’evidente obiettivo di condizionare l’operato degli organi di giustizia federale». Il presidente Fip, ricorda la Lega parlando di «atteggiamento intimidatorio», ha auspicato infatti una punizione esemplare per i presidenti di Biella e Montegranaro, società che non hanno dato la disponibilità dei loro giovani ad una convocazione azzurra. Di qui la conferma della linea adottata: slittamento dell’inizio del campionato (la chiamano ‘serrata’, in realtà è un posticipo di appena una settimana) e no alle Nazionali giovanili).

Sarà anche così, ma i club dovrebbero spiegare come mai un paio di società (Treviso, la Virtus Bologna) abbiano già detto in assemblea che i loro giovani alle Nazionali di categoria li daranno ugualmente. Non solo: andrebbe chiarito anche perchè nei casi di Montegranaro e Biella il no all’azzurro sia arrivato dalla società, e in altri casi (ad esempio, Siena) direttamente dai giocatori: forse, più che sulla decisione della Procura federale di convocare i ragazzi, in Lega avrebbero dovuto interrogarsi su questo.