Credo che i Genitori debbano sapere un po’ di cose sul lavoro dell’allenatore. In primo luogo, gli allenatori prendono le loro decisioni innanzitutto per far crescere TUTTO il gruppo, e non solo chi appare più o meno simpatico ; in secondo luogo, il coach esegue una valutazione attenta degli allenamenti, del comportamento, dell’atteggiamento e della mentalità di ogni singolo giocatore ; il terzo punto, nel settore giovanile, è vincere. I Genitori ed i tifosi non hanno una visione completa.

 Per esempio, negli ultimi due minuti di una partita, un giocatore esce dalla panchina e realizza ripetutamente da tre punti : questo non è un indicatore tassativo e reale delle capacità del giocatore, che magari ha mostrato difficoltà in allenamento, negli esercizi e nelle partite, e per questo motivo ha giocato solo pochi minuti.

 Inoltre, la squadra migliore non sempre è formata dai cinque giocatori di maggior talento. Spesso la ricerca di una “chimica di squadra”, i ruoli di gioco, gli accoppiamenti difensivi ed il piano partita, determinano la scelta dei cinque giocatori in campo.

 E’ sufficiente guardare le ultime Olimpiadi, gli ultimi Campionati del Mondo di Basket o gli ultimi Playoff Italiani per aver la prova che i cinque giocatori di maggior talento non fanno sempre la “squadra migliore”.

 “ Solo perché vostro figlio/a può battere uno contro uno qualsiasi giocatore del quintetto base dovrebbe partire in quintetto?

 Un allenatore considera molte cose prima di determinare chi gioca, quanto e quando. Il leggendario John Wooden ha fatto giocare i ragazzi che lui considerava “i migliori secondo il SUO concetto di squadra”.

 Ovviamente, gli allenatori usano criteri di verifica tangibili ed intangibili per determinare i tempi di gioco. I criteri di verifica intangibili includono concetti come l’allenabilità, l’attitudine, la puntualità, l’etica di lavoro, la concentrazione in campo, l’impegno, l’attenzione ai particolari e l’aiuto ai compagni. Questi sono fattori valutati dal coach.

 I Genitori non possono essere totalmente obiettivi nella valutazione del loro figlio/a.

 Neppure mio padre, ex allenatore in una Università Americana, poteva vedere esattamente le mie debolezze di giocatore.

 Ed oggi, nemmeno io riesco a vedere i difetti dei miei figli. I genitori amano i loro figli e cercano di capire qual è la cosa migliore per il figlio, mentre gli allenatori si sforzano di vedere qual è la cosa migliore per la squadra.”