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La Snaidero Basket comunica che in data odierna una nuova importante figura entra a far parte dello staff tecnico arancione: si tratta di Mario Blasone, che già in passato aveva collaborato con la società, e che da oggi metterà a disposizione tutta la sua esperienza in questo finale di stagione particolarmente intenso.
Blasone ricoprirà, infatti, il ruolo di supervisore tecnico sia per quanto riguarda la prima squadra che per il settore giovanile, presenzierà alle sedute d’allenamento e già dalla partita di domenica prossima in casa con l’Armani Jeans Milano siederà in panchina come senior assistant di coach Meo Sacchetti.
Snaiderobasketball.com
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Dopo il tonfo di gara1, il Regal Barcelona non sbaglia gara2 e surclassa il Tau Vitoria con il risultato di 85-62 riportando in parità la serie e concedendosi la possibilità di riportarla nella Ciudad Condal vincendo uno dei due incontri in terra basca.
Il Tau appare appagato dalla vittoria nel primo episodio della serie, il Barça deciso a non permettersi altri scivoloni, ed il risultato è una partita che dura poco più di due quarti: la prima frazione è tutta di Daniel Santiago (8 punti e 3 stoppate) e Jaka Lakovic (17), bilanciati dall'illusorio inizio di Tiago Splitter (5) e dal solito Igor Rakocevic (18 e 7 falli subiti). Nel prosieguo del primo tempo, però, anche Ersan Ilyasova (16 e 10 rimbalzi) e Fran Vázquez (14, 10 rim e 2 st) si fanno sentire sotto le plance, mentre il Tau è solo Rakocevic e Will McDonald (14).
Nella ripresa, poi, quando anche Juan Carlos Navarro (14 e 6 assist) cambia marcia e l'attacco ospite si inceppa, i catalani dilagano fino a superare i venti punti di distacco, rimandando quindi ogni discorso - come previsto - alle due sfide della Buesa Arena, ammesso che siano sufficienti. L'impressione, infatti, è che l'epilogo di questa serie possa arrivare solamente in gara5 al Palau Blaugrana.
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Quando il gioco si fa duro i duri inziano a giocare. Così, dopo qualche passaggio a vuoto tra regular-season e top-16 di EL, i campioni d'Europa tornano a recitare il ruolo di schiacciasassi.
Altra magistrale lezione difensiva per il CSKA Mosca di Ettore Messina, che domina gara-2 di play-off contro un Partizan tenuto ancora a 50 punti segnati, con soli due canestri realizzati dal campo nel primo quarto (77:50).
Dopo una tripla di Uros Tripkovic (6) per l' 8-5 dei primissimi minuti di gioco, il CSKA scappa subito grazie ad un parziale di 22-3 con Ramunas Siskauskas grande protagonista, break utile per archiaviare immediatamente la gara. I padroni di casa chiudono il primo tempo sul 43:22, grazie anche al fallo tecnico fischiato a Dusko Vujosevic che rovina sul nascere il tentativo di rimonta del Partizan dopo un contro-break di 0-8. Al rientro in campo dall'intervallo lungo è ancora monologo CSKA, con Erazem Lorbek e Viktor Khryapa (7) autori in solitaria dell'ennesimo parziale importante, un 10-0 che stronca le ultime resistenze del Partizan, fino a raggiungere il massimo vantaggio di 33 punti acquisito nel terzo periodo, prima della timida reazione serba firmata da Stephane Lasme, il migliore per gli ospiti che perdono prematuramente Tripkovic, fuori per falli (61:34 al 30'). Nell'ultimo quarto il Partizan arriva al -20 (61:41), ma viene immediatamente respinto indietro dal jumper di Trajan Lagdon (5) e da un canestro del positivissimo Nikos Zizis. Minuti finali di puro garbage-time con tutte le riserve in campo - proprio Cedomir Vitkovac (3) con una rubata ed una tripla evita al Partizan di subire l'ennesimo record negativo nella serie, l'unico motivo di interesse negli ultimi secondi dell'incontro. Così come accaduto in gara-1, Erazem Lorbek è il top-scorer della partita con 21 punti segnati, a cui aggiunge 7 rimbalzi per 33 di indice di valutazione. Ramunas Siskauskas e Terence Morris (6 rbs) realizzano 11 punti a testa, mentre chiude in doppia-cifra anche il greco Nikos Zisis autore di 10 punti. Stephane Lasme (15) è l'unico in double-digit per il Partizan, che tira con percentuali scandalose (43.7% da2, 21.7% da3, 46.6% ai liberi), perdendo nettamente la battaglia a rimbalzo (40-25). Impietoso il confronto delle valutazioni, 97-21 in favore del CSKA.
da Basketnet.it
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Grande occasione per l’Olympiacos che prova a portarsi sul 2-0 contro il Real che cerca ad ogni costo di conquistare il vantaggio del fattore campo.
Tensione e difesa di spessore per i greci che cercano di limitare gli esterni madrileni, obbiettivo parzialmente riuscito risponde il Real con unFelipe Reyes mostruoso che tiene a galla gli ospiti, 14 punti all’intervallo.
Splendido il confronto in vernice contro la coppia Bourousis-Vujcic, è il talento di Printezis a brillare ed i padroni di casa sono avanti di due alla pausa di metà gara, 38-36.
Parte forte dopo l’intervallo l’Olympiacos, ancora Printezis protagonista con Lynn Greer ma è una tripla di Papaloukas a far esplodere ti tifosi del Pireo, 59-46.
Nonostante i problemi di falli gli spagnoli non mollano e guidati da un Bullock strepitoso riacciuffano la gara, 70-69 dopo due triple dell’ex veronese.
Finale di rara intensità: il Real resiste ma dopo Hervelle perde anche il monumentale Reyes, Vujcic e Printezis tornano a segnare per il più 5, 74-69.
Greer gelido dalla lunetta chiude i conti come in gara 1 per la gioia del popolo biancorosso e si assicura perlomeno la “bella” eventuale ancora al Palazzo della Pace e dell’Amicizia.
Il Real ha dimostrato in ogni caso di essere assolutamente presente nella serie sfiorando l’impresa, a Madrid l’inerzia della sfida potrebbe cambiare radicalmente.
OLYMPIACOS: GREER 21, PRINTEZIS 18, VUJCIC 14
REAL MADRID: REYES 23 e 9 rimbalzi, BULLOCK 22
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Per una volta a tenere attaccati allo schermo gli amanti della palla a spicchi d'oltreoceano, non sono stati i Bargnani, Gallinari oppure Belinelli. Questa volta il protagonista assoluto, il protagonista della notte magica italiana è stato lui:Daniel Hackett.
Playmaker di professione, pesarese in America e probabilmente il quarto italiano nella Nba. Queste le primissime informazioni legate al nome del figlio di Rudi. Prima il trofeo storico della Paci O con la canotta della sua università (Southern California), poi la partecipazione al torneo Ncaa, un posto indelebile nella storia dell'ateneo, fino all'eliminazione al secondo turno con Michigan State. In mezzo sprazzi di nazionale sia Under 20 che maggiore e un futuro roseo ovunque esso possa essere in America, in Europa o in Italia.Nato a Forlì, cresciuto a Pesare:quali i ricordi dell'Italia? «Troppi: Il Palafiera, la Nonna Adriana e i nonni di San Lazzaro, la nostra famiglia, il mare di Pesaro, la casa di Pantano, il campetto del Moneta e del Cristo rè, le scuole.la scavolini e tutte le persone che mi sono state vicine durante gli anni. Gli amici del passato e del presente. Gli anni vissuti a Pesaro sono stati indimenticabili».Il tuo legame con Pesaro...«Molto molto forte, lo rappresento Pesaro con orgoglio e passione, mi sento pesarese dentro. E' li che ho imparato il basket. In palestra, con le giovanili della Scavo, e al campetto a farmi le ossa con chi era più forte di me. E poi a Pesaro c'è un giocatore (una leggenda) su cui io non sono mai riuscito a difendere. Il sig. Polveroni. Se non sapete chi è, lo trovate durante i pomeriggi di estate al famoso campetto del Cristo Rè. Talento da vendere».Se dico Caserta cosa ti viene in inente?«Un pubblico molto presente, caldo e passionale. So che sono sempre presenti in ogni palazzetto di Italia e questo non può che far bene al nostro sport. E poi è un club che ha una grandissima tradizione; insomma una piazza fondamentale per il basket italiano». Se dico Nazionale Under 20? «Un esperienza unica con un gruppo di giocatori e amici speciali e uno staff al seguito molto serio. Un successo. Ho imparato tanto e la medaglia di bronzo è il risultato finora più prestigioso della mia carriera. Poi è normale che si giocava per oro o morte ma noi abbiamo dato tutto ederavamo un gruppo felice e molto molto 'pericoloso'» E quella maggiore?«Ogni volta che vesto la maglia azzurra imparo qualcosa di nuovo e la mia maturazione continua. Sogno un'Italia piena di orgoglio e voglia di fare gruppo e fare risultato. Pronta per essere protagonista alle prossime manifestazioni ».Che posto e che ruolo occupa il basket italiano nella tua vita? «Un ruolo molto importante. Un ruolo che sarà decisivo nel mio futuro».Escluso a priori vederti in Italia? «Sono molto concentrato con la NBA. Se la NBA dice no allora sarà ora di fare delle scelte. Io e la mia famiglia siamo molto tranquilli e non ci preoccupiamo del futuro. Se dovessi ritornare in Italia lo farò nel posto giusto come ho già discusso con i miei genitori».Quinto ogni tempo per assist nella storia di USC con 363 dietro a Gus Williams, che effetto fa lasciare un segno cosi indelebile nella storia della tua università. «Emozionante. Di sicuro significa che il lavoro che è stato fatto e che ho fatto in questi anni sta producendo e ha prodotto dei buoni risultati. Però non lo vedo come un punto di arrivo, ma soprattutto come un punto di partenza, voglio continuare a migliorare. Gus Williams mi ha fatto spesso i suoi complimenti cosi come molto spesso lo vedo alle partite in casa, era un signor giocatore e questo non può che far onore». Cosa vi è mancato per vincere contro Michigan State? «Taj Gibson. Sono riusciti a limitarlo, poi un paio di fischi in più non gli anno permesso di entrare in ritmo partita, ma queste cose capitano nella carriera e nel corso di un giocatore»Ora che USC è fuori dal torneo chi vince il titolo Ncaa? «Pittsburgh».Chiudendo gli occhi e potendo teletrasportarti da qualche altra parte in quale città Nba andresti? «Ovunque, lo giuro, non ci sono scelte».
fonte Mimmo Pezzella Gazzetta di Caserta