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Per una volta a tenere attaccati allo schermo gli amanti della palla a spicchi d'oltreoceano, non sono stati i Bargnani, Gallinari oppure Belinelli. Questa volta il protagonista assoluto, il protagonista della notte magica italiana è stato lui:Daniel Hackett.
Playmaker di professione, pesarese in America e probabilmente il quarto italiano nella Nba. Queste le primissime informazioni legate al nome del figlio di Rudi. Prima il trofeo storico della Paci O con la canotta della sua università (Southern California), poi la partecipazione al torneo Ncaa, un posto indelebile nella storia dell'ateneo, fino all'eliminazione al secondo turno con Michigan State. In mezzo sprazzi di nazionale sia Under 20 che maggiore e un futuro roseo ovunque esso possa essere in America, in Europa o in Italia.Nato a Forlì, cresciuto a Pesare:quali i ricordi dell'Italia? «Troppi: Il Palafiera, la Nonna Adriana e i nonni di San Lazzaro, la nostra famiglia, il mare di Pesaro, la casa di Pantano, il campetto del Moneta e del Cristo rè, le scuole.la scavolini e tutte le persone che mi sono state vicine durante gli anni. Gli amici del passato e del presente. Gli anni vissuti a Pesaro sono stati indimenticabili».Il tuo legame con Pesaro...«Molto molto forte, lo rappresento Pesaro con orgoglio e passione, mi sento pesarese dentro. E' li che ho imparato il basket. In palestra, con le giovanili della Scavo, e al campetto a farmi le ossa con chi era più forte di me. E poi a Pesaro c'è un giocatore (una leggenda) su cui io non sono mai riuscito a difendere. Il sig. Polveroni. Se non sapete chi è, lo trovate durante i pomeriggi di estate al famoso campetto del Cristo Rè. Talento da vendere».Se dico Caserta cosa ti viene in inente?«Un pubblico molto presente, caldo e passionale. So che sono sempre presenti in ogni palazzetto di Italia e questo non può che far bene al nostro sport. E poi è un club che ha una grandissima tradizione; insomma una piazza fondamentale per il basket italiano». Se dico Nazionale Under 20? «Un esperienza unica con un gruppo di giocatori e amici speciali e uno staff al seguito molto serio. Un successo. Ho imparato tanto e la medaglia di bronzo è il risultato finora più prestigioso della mia carriera. Poi è normale che si giocava per oro o morte ma noi abbiamo dato tutto ederavamo un gruppo felice e molto molto 'pericoloso'» E quella maggiore?«Ogni volta che vesto la maglia azzurra imparo qualcosa di nuovo e la mia maturazione continua. Sogno un'Italia piena di orgoglio e voglia di fare gruppo e fare risultato. Pronta per essere protagonista alle prossime manifestazioni ».Che posto e che ruolo occupa il basket italiano nella tua vita? «Un ruolo molto importante. Un ruolo che sarà decisivo nel mio futuro».Escluso a priori vederti in Italia? «Sono molto concentrato con la NBA. Se la NBA dice no allora sarà ora di fare delle scelte. Io e la mia famiglia siamo molto tranquilli e non ci preoccupiamo del futuro. Se dovessi ritornare in Italia lo farò nel posto giusto come ho già discusso con i miei genitori».Quinto ogni tempo per assist nella storia di USC con 363 dietro a Gus Williams, che effetto fa lasciare un segno cosi indelebile nella storia della tua università. «Emozionante. Di sicuro significa che il lavoro che è stato fatto e che ho fatto in questi anni sta producendo e ha prodotto dei buoni risultati. Però non lo vedo come un punto di arrivo, ma soprattutto come un punto di partenza, voglio continuare a migliorare. Gus Williams mi ha fatto spesso i suoi complimenti cosi come molto spesso lo vedo alle partite in casa, era un signor giocatore e questo non può che far onore». Cosa vi è mancato per vincere contro Michigan State? «Taj Gibson. Sono riusciti a limitarlo, poi un paio di fischi in più non gli anno permesso di entrare in ritmo partita, ma queste cose capitano nella carriera e nel corso di un giocatore»Ora che USC è fuori dal torneo chi vince il titolo Ncaa? «Pittsburgh».Chiudendo gli occhi e potendo teletrasportarti da qualche altra parte in quale città Nba andresti? «Ovunque, lo giuro, non ci sono scelte».
fonte Mimmo Pezzella Gazzetta di Caserta
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Dopo la pesante sconfitta con Fidenza,4 consecutiva ed in previsione delle ultime 3 partite che saranno fondamentali, la società ha deciso di risolvere il rapporto con il coach MAURO PROCACCINI.
La responsabilità della prima squadra passa ad ALESSANDRO LUNATI, 45enne bolognese, da 7 anni nello staff arancionero come vice allenatore ,dopo una carriera che lo ha visto crescere sotto l'ala del compianto Ettore Mannucci a S.
Lazzaro.
"Sono molto dispiaciuto della risoluzione con Mauro "ha dichiarato il n. 1 arancionero Gino Di Giansante" ma la ns. squadra non puo' essere quella delle ultime 4 settimane; ora vogliamo che tutto lo staff e tutti i giocatori con grandissima determinazione si impegnino a raggiungere l'accesso ai play offs ,cominciando dalla partita di sabato contro Cagliari; mi aspetto che i giocatori esperti diano l'esempio ma anche che i ns. giovani, di assoluto valore riprendano a dare spinta e carica agonistica come gia' hanno fatto fino a poco tempo fa;di ALESSANDRO LUNATI, uomo Gira da anni, abbiamo grandissima fiducia".
Ufficio Stampa Pentagruppo Ozzano
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In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal gm della GMAC Fortitudo Zoran Savic ai media, la Fip precisa:
1. Le motivazione della Corte federale per la ripetizione della gara GMAC Fortitudo-Premiata Montegranaro sono state inviate alle 15,41 di ieri 24 marzo alle società interessate.
A soli quattro giorni, quindi, dalla decisione della Corte.
2. Il dott. Marco Cannella, mai citato per nome dal gm Savic, ma a cui allude chiaramente, e specificato inoltre dal redattore dell'articolo, è decaduto dalla carica di Consigliere federale il 24 settembre 2008 a seguito delle dimissioni dell'allora presidente Fip Fausto Maifredi.
Senza voler entrar nel merito delle considerazioni sulla sentenza, la Fip non può astenersi dal ricordare che a tutt'oggi la Lega di serie A non ha alcun rappresentante eletto in Consiglio federale, per una libera scelta delle società della Lega stessa, cosa che chi lavora in un club di serie A dovrebbe sapere.
E' anche vero, però, per completezza di informazione, che dal prossimo Consiglio federale del 4 aprile, a seguito delle modifiche assembleari del 7 febbraio 2009 apportate allo Statuto Fip, i presidenti delle Leghe professionistiche parteciperanno per la prima volta al Consiglio come membri di diritto.
Ufficio Stampa Fip
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Oktay Mahmuti, allenatore della Benetton basket, dopo aver appreso la notizia del premio quale “Coach of the Year” dell’Eurocup 2008/2009: “Sono molto felice per questo trofeo assegnatomi, un riconoscimento che mi darà di certo più responsabilità per il mio lavoro da qui in poi e devo ringraziare chi mi ha nominato per questo importante riconoscimento.
Ricevo questo premio a nome dei miei giocatori della Benetton Basket e di tutto lo staff, tutte le persone che lavorano attorno a me, prima di tutti devo menzionare i miei compagni di viaggio Frank Vitucci, Marcelo Nicola e Francesco Cuzzolin, e se mi appartiene ancora qualcosa, allora questo qualcosa lo voglio condividere con tutti gli allenatori del basket in Turchia, dove ho costruito la mia carriera di coach.”
da Basketnet.it
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