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Playoff NBA, Kawhi Leonard mostruoso: i Clippers battono i Mavericks e si prendono gara-7

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 05 Giugno 2021
Creato: 05 Giugno 2021
Visite: 171
Per Kawhi Leonard non è ancora arrivato il momento di andare in vacanza. Niente “1, 2, 3… Cancun”, ma una prestazione leggendaria già entrata nella storia dei Clippers: 42 punti negli ultimi tre quarti di partita, 45 totali (eguagliato il massimo in carriera ai playoff) con 18/25 dal campo, 5/9 dall’arco, 6 rimbalzi e una presenza fondamentale in tutte le fasi cruciali della gara. È Leonard a realizzare 11 punti in fila nel terzo quarto, quando il +7 raccolto da Dallas appariva come il preludio alla fuga dei padroni di casa a un quarto d’ora dalla fine. È sempre il n°2 Clippers a caricarsi sulle spalle gli ospiti nel quarto periodo, quando prima ha tenuto a galla i Clippers e poi ha piazzato l’allungo decisivo. La giocata simbolo della sfida arriva a 150 secondi dalla sirena: cambio difensivo dei Mavericks e uno contro uno con Luka Doncic. Faccia a faccia, senza paura, a oltre otto metri da canestro: un tiro dalla lunga distanza senza pensare, di puro istinto. Solo rete, con i Clippers che toccano poi la doppia cifra di vantaggio e i Mavericks affossati dal 31-20 di parziale raccolto nell’ultimo quarto. “In sostanza, non avevo voglia di andarmene a casa”, chiosa il diretto interessato ai microfoni. Ce n’eravamo accorti Kawhi.
 
A dare una mano a Leonard ci ha pensato Paul George - autore di 20 punti con 6/15 dal campo, a cui aggiunge anche 13 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate. L’ex All-Star dei Pacers - incosistente in diverse fasi del match - è riuscito a piazzare un paio di canestri cruciali nell’ultimo quarto, proprio come Reggie Jackson che ha risposto presente nel momento del bisogno: per il nativo di Pordenone sono 15 punti nel primo tempo e 25 totali, con 9 rimbalzi, 4 assist e 8/15 al tiro. Sono loro tre l’anima offensiva dei Clippers (autori di oltre l'80% dei punti), che portano a casa il successo grazie all’ottimo lavoro a protezione del ferro, costringendo Dallas a tirare con meno del 42% dal campo di squadra. Per la prima volta nella storia della postseason NBA (a parte l’esperienza nella bolla di Orlando della passata stagione), le prime sei partite di una serie playoff sono state vinte tutte dalla squadra in trasferta. Agli oltre 18.000 tifosi dei Mavericks non resta altro che sperare che questa tendenza prosegua anche nell’ultima e decisiva sfida dello Staples Center - da seguire su Sky Sport domenica sera dalle 21.30.
 

I Mavericks perdono così l’opportunità di chiudere i conti a Dallas, sfiorando l’impresa di battere i Clippers nonostante una prestazione opaca da parte di Luka Doncic per buona parte del match. Il n°77 sloveno è partito fortissimo - segnando 11 punti nel primo quarto, prima di perdere in lucidità e precisione, aggiungendone soltanto 6 al suo bottino personale nei 32 minuti successivi. Nella volata finale, prima che Leonard decidesse di vincere da solo la partita, Doncic ha mandato a bersaglio le due triple della sua gara (2/9 complessivo dalla lunga distanza) e provato invano a combattere sui due lati del campo contro un avversario incontenibile: “Kawhi ci ha distrutto: ha giocato una partita senza senso”, ha raccontato ai microfoni a fine gara, mettendo subito da parte la sua prestazione da 29 punti, 11 assist e 8 rimbalzi. Cifre di tutto rispetto, come quelle raccolte da Tim Hardaway Jr. che chiude con 23 punti e 9/19 dal campo. Per la quarta volta nella serie, il figlio d’arte dei Mavericks supera quota 20 punti: nelle prime tre occasioni era arrivato un successo, questa volta invece Leonard ha deciso che le cose andassero in un altro modo.

Pallacanestro Cantù, ufficiale il ritorno di coach Sodini

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 05 Giugno 2021
Creato: 05 Giugno 2021
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Pallacanestro Cantù è lieta di comunicare l’ingaggio del tecnico Marco Sodini, al quale il club affiderà la guida della S.Bernardo-Cinelandia Park per le prossime due stagioni sportive. Toscano di Viareggio, 48 anni il prossimo 25 giugno, Sodini torna ad allenare in Brianza dopo tre annate vissute in Sicilia alla guida dell’Orlandina, in Serie A2.
Quello del tecnico viareggino è un graditissimo ritorno: sulla panchina biancoblù, Sodini ha infatti conquistato gli ultimi playoff di LBA della storia del club, centrando il settimo posto e chiudendo la regular season 2017-’18 con il miglior attacco del campionato. Sempre in quella stagione, Sodini ha portato la squadra canturina alla Final Eight di Coppa Italia, a distanza di quattro anni dall’ultima partecipazione. Memorabile il quarto di finale contro l’Olimpia Milano, battuta a Firenze contro ogni pronostico. La corsa di Cantù si è poi fermata soltanto ai tempi supplementari della semifinale contro Brescia.

LA CARRIERA
Sodini inizia la carriera da allenatore nella “sua” Viareggio nel 1994, partendo dalle giovanili, salvo in seguito spostarsi a Lucca nel 2000 per l’incarico in una Prima Squadra, come assistente. Gli anni alla Pallacanestro Lucca lo portano ad approdare al Basket Livorno, prima nelle giovanili poi nuovamente in uno staff della Prima Squadra, iscritta nell’allora campionato di Legadue. Nel 2009 arriva la chiamata
della Virtus Bologna, dove rimane per due stagioni e mezzo. Sempre come assistant coach lavora in Ucraina, al BK Kiev e, seppur brevemente, all’Olimpia Milano, nell’estate del 2013. Quindi la prima esperienza da capo allenatore, nel 2015, alla guida della Pallacanestro Piacentina nell’allora A2 Silver. Nel 2016 il trasferimento a Cantù: il primo anno fa da vice a grandi allenatori come Rimas Kurtinaitis e
Carlo Recalcati, mentre nella sua seconda annata canturina diventa head coach subentrando a Kirill Bolshakov dopo la prima giornata di campionato. Poi, il già citato triennio a Capo d’Orlando. Per Sodini, infine, spiccano alcune esperienze a livello di Nazionali: nel 2006 è nello staff tecnico dell’U18 dell’Italbasket, mentre nel 2012 è capo allenatore della selezione azzurra U15; nel 2015-‘16 anche una breve esperienza da “advisor” per la Nazionale colombiana.

«Crediamo che Marco sia il profilo adatto a ricoprire questo incarico – ha dichiarato Roberto Allievi, presidente di Pallacanestro Cantù – sia per capacità tecniche che per valori morali, a mio avviso necessari per guidare la nostra squadra in questa delicata circostanza. A lui il mio più caloroso benvenuto».

«Per me Cantù significa Serie A, indipendentemente dal campionato che farà – ha commentato il nuovo allenatore biancoblù – e il mio entusiasmo è pari a quello del club, che vuole essere competitivo con tutti nel più breve termine. Non posso non ringraziare una società totalmente sana, che ha scelto di riporre in me la sua fiducia per questo ambizioso progetto»

Allianz Trieste, uscita dal contratto per coach Dalmasson

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 05 Giugno 2021
Creato: 05 Giugno 2021
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Allianz Pallacanestro Trieste comunica di avere esercitato la clausola d’uscita dal contratto di primo allenatore con coach Eugenio Dalmasson.

“Non è mai facile prendere queste decisioni e tantomeno lo è oggi – ha dichiarato il presidente Mario Ghiacci – per noi che tanto abbiamo condiviso con Eugenio Dalmasson, ma siamo gente di sport e sappiamo che i cicli arrivano a una fine, e il nostro compito di dirigenti comprende la necessità di capire quando un ambiente ha bisogno di un ricambio alla guida. Oggi prendiamo una decisione che va letta nel pieno rispetto e la stima professionale nei confronti di Eugenio, per quanto ha fatto per questa squadra e per tutta la Pallacanestro Trieste. Sarebbe riduttivo augurargli buona fortuna per il suo futuro professionale: quello che auguro a qualsiasi società che lo ingaggerà è di ottenere da lui il rapporto che qui ha saputo instaurare in una dimensione sportiva ed educativa”.

Coach Dalmasson conclude il suo percorso sulla panchina biancorossa dopo 11 stagioni consecutive alla guida della prima squadra, dopo averla traghettata attraverso la “Divisione Nazionale A”, la “DNA Gold” e la A2 Gold, con la storica promozione in Serie A della stagione 2017/2018 e la conquista della Supercoppa Italiana LNP. Dei tre campionati disputati dalla promozione ad oggi, per due volte coach Dalmasson ha condotto la squadra a disputare i Playoff scudetto, ottenendo quest’anno anche l’accesso alla fase finale della Coppa Italia. Fra i traguardi personali ci sono l’investitura nel 2017/2018 come capo allenatore della Nazionale Italiana U20 e la conquista del 35° premio Reverberi come miglior allenatore della Serie A nel dicembre del 2020.

“Termina dopo una stagione importante il più lungo rapporto di una squadra della Serie A italiana con il suo allenatore – ha concluso il presidente Ghiacci – i rapporti di lunga durata hanno sempre il compito di mostrare la consistenza e la serietà dei soggetti che li mettono in atto. Un nuovo ciclo ora è pronto a iniziare: nelle prossime settimane condivideremo i nostri obiettivi e le persone che sceglieremo per raggiungerli. Guardiamo avanti con “agguerrita fiducia”, pronti ad affrontare il mercato e la nuova stagione, contando in particolare sul fatto che il programma vaccinale sta dando i suoi frutti, il contesto sta mutando in positivo e i palazzetti iniziano pian piano a riaprire”.

Sassari, UFFICIALE: risoluzione consensuale con coach Pozzecco

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 05 Giugno 2021
Creato: 05 Giugno 2021
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“La Dinamo Banco di Sardegna comunica la risoluzione consensuale del contratto con coach Gianmarco Pozzecco. Al tecnico arrivato in Sardegna nel febbraio 2019 il ringraziamento da parte della società: “Ringraziamo Gianmarco per il lavoro svolto in queste tre stagioni sulla panchina biancoblu _dice il presidente Stefano Sardara_: nonostante oggi le nostre strade si separino i due trofei vinti insieme, la Fiba Europe Cup e la Supercoppa Italiana 2019, sono pagine della storia della Dinamo che resteranno sempre patrimonio comune. A Gianmarco l’augurio per un brillante prosieguo di carriera”.

Il saluto di Gianmarco Pozzecco: “Voglio ringraziarvi, grazie a tutti. Per sempre uno di voi“.”.

Fonte: Ufficio Comunicazione Dinamo Banco di Sardegna

L'Olimpia Milano saluta Jeremy Evans: il comunicato

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 05 Giugno 2021
Creato: 05 Giugno 2021
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“Il primo saluto è avvenuto in spogliatoio alla fine della partita per il terzo posto di Colonia, poi ce n’è stato un altro, spontaneo, all’aeroporto, rientrati dalla Germania. Jeremy Evans ha completato la sua esperienza a Milano. Era arrivato per supportare la squadra nella volata conclusiva, nei playoff e infine alle Final Four. Ha giocato con impegno, è stato un compagno apprezzato da tutti, si è allenato seriamente anche superando un infortunio che ha in parte condizionato quello che ha potuto dare all’Olimpia. Ma è stato un pezzo importante di questa seconda parte di stagione europea. E non ha mancato di farlo sapere ai compagni, incoraggiandoli a “finire” il lavoro. E’ stato la priva di cosa significhi far parte di una famiglia. Evans durante la permanenza a Milano è diventato padre di una bambina, la prima figlia. Finalmente nelle prossime ore sarà in grado di conoscerla davvero. Thank You Jeremy”.

Fonte: ufficio stampa Olimpia Milano

  1. Pallacanestro Cantù, Bucchi: "Questa vittoria dimostra che non abbiamo mai smesso di lottare"
  2. Udine, il presidente Pedone: "Grandissima partita, fiero dei nostri ragazzi"
  3. Scafati, Finelli: "Siamo nella giusta direzione"
  4. Piombino: quarta vittoria consecutiva e salvezza raggiunta

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