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Partenza a tutto gas per la Sicoma Valdiceppo, che nei primi tre minuti impone un ritmo altissimo e costringe coach Schiavi al time-out sul 13-3. Al rientro, però, Vasto risponde con Oluic e Lafitte, riducendo il divario. I lupi continuano a spingere, muovendo bene la palla e trovando ottime soluzioni offensive, ma nel finale di quarto i padroni di casa si rifanno sotto con Markus e Lafitte, chiudendo il primo periodo sotto di appena due lunghezze: 17-19.
Nel secondo quarto, la Valdiceppo cerca di sfruttare la presenza di Mozzi sotto canestro, ma Vasto ribatte colpo su colpo con Markus e Mascoli, riuscendo a mettere il naso avanti di tre lunghezze. La risposta ponteggiana arriva con una tripla di Meschini, che riporta energia alla squadra.
Lo spettacolo continua con Oluic, che infiamma il pubblico con due triple consecutive. La Valdiceppo però resta in scia grazie alla gestione impeccabile di Capitan Rath, che innesca più volte Meschini, e ai canestri di Provvidenza e Corradossi. Nonostante le fiammate offensive, la precisione di Peluso e Oluic dalla lunga distanza permette a Vasto di chiudere avanti il primo tempo: 47-44.
Nel terzo quarto, Markus e Oluic continuano a fare la voce grossa, mentre per la Valdiceppo arriva un duro colpo: un contatto con Oluic costringe Mozzi a uscire dal campo. Senza il proprio lungo di riferimento, i lupi soffrono a rimbalzo e sotto canestro, concedendo spazi a Lafitte e Ianuale. Speziali e Meschini provano a tamponare la situazione, ma l’inerzia è tutta per i padroni di casa, che chiudono il terzo periodo avanti di sei punti: 63-57.
Negli ultimi dieci minuti Mozzi prova a stringere i denti e lascia subito il segno, nonostante sia a mezzo servizio. Mascoli, però, segna una tripla pesantissima che tiene Vasto a distanza. La Valdiceppo fatica a trovare ritmo in attacco e subisce la fisicità degli abruzzesi in difesa. Clark sfrutta i viaggi in lunetta, mentre Corradossi risponde dall’arco, mantenendo la sfida in equilibrio.
Un super Speziali tiene i lupi agganciati al match, ma a un minuto dalla fine è una tripla di Lafitte a tagliare definitivamente le gambe alla Sicoma. Nonostante la seconda sconfitta consecutiva, la Valdiceppo riesce a proteggere la differenza canestri dell’andata (+10), un fattore che potrebbe rivelarsi fondamentale in ottica classifica.
Il punteggio finale recita 81-76 per Vasto. Una sconfitta che impone una riflessione ai ragazzi di Filippetti, che dovranno ritrovare fiducia e compattezza per centrare il prima possibile l’obiettivo salvezza.
Uff. Stampa Valdiceppo Basket
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“Nella giornata di martedì 25 febbraio il Signor Roberto Consigli ha formalmente comunicato le Sue dimissioni dal ruolo di Presidente della Libertas Livorno 1947. La Società, nel prenderne atto, esprime la massima gratitudine al Signor Roberto Consigli per la dedizione, la passione e l’amore con i quali ha ricoperto questa prestigiosa carica in questi anni che hanno visto la crescita del Club fino al raggiungimento della tanto agognata promozione in serie A2.
Allo stesso tempo la Libertas Livorno 1947 comunica di aver ricevuto la disponibilità da parte del Signor Marco Benvenuti per ricoprire la carica di Presidente. La Società si sta adoperando per mettere il Signor Marco Benvenuti in condizione di operare in continuità nell’interesse del Club affinché sia delineato un piano di azione al fine di mettere in campo tutte le potenzialità e le risorse a disposizione per salvare la categoria che rimane il nostro obiettivo principale“.
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La nota FIP: “Il primo quarto di Italia-Ungheria è stato un antipasto fedele al menu servito al PalaCalafiore: dieci minuti tosti, fisici, da battaglia contro i magiari arrivati a Reggio Calabria con l’obbligo di una vittoria che sarebbe valsa EuroBasket, vittoria islandese contro la Turchia permettendo. A trenta secondi dalla sirena della prima frazione, Nicola Akele commette il suo secondo fallo.
Dalla panchina si alza il numero 20. Due cifre insolite se abbinate, pensando al recente passato della Nazionale. Da quando non è stato più obbligatorio indossare dall’1 al 15 sulla schiena, il più rappresentativo ad essere associato a questo numero è stato Andrea Cinciarini, nelle edizioni 2015 e 2017 di EuroBasket. Nella prima uscita nel cammino di qualificazione verso il Mondiale 2023, anche Mattia Udom l’aveva sfoggiato in occasione del suo debutto in Azzurro.
Con 32.8 secondi sul cronometro, Saliou Niang si prende diversi applausi dagli spalti. Si avvicina all’area di competenza difensiva degli Azzurri, vista l’imminente rimessa ungherese. A dargli un cinque d’incoraggiamento ci pensa capitan Alessandro Pajola, anch’esso debuttante in una partita di qualificazione ad EuroBasket, contro l’Estonia a Tallinn nel novembre 2020.
A seguirlo, allungano il braccio anche Grant Basile e Dame Sarr. Veramente strano il mondo: fino a qualche mese fa, prima della trasferta al Laugardalshöll di Reykjavik e dell’abbraccio reggiano del PalaBigi di fine novembre, anche loro sognavano delle prime volte azzurre. Ancor più strano pensare al fatto che nei piani di Gianmarco Pozzecco anche lo stesso Niang non avrebbe dovuto attendere la seconda finestra di qualificazione della stagione per i suoi primi passi in Nazionale.
“Quando mi hanno chiamato a novembre, me lo aspettavo. Ero molto carico e felice. Poi è arrivato quell’infortunio,” ricorda il classe 2004 in merito a una fastidiosa distorsione alla caviglia rimediata contro Pistoia la domenica precedente al raduno autunnale. “All’inizio mi avevano detto che sarei riuscito a recuperare, e poi si è scoperto che non era così,” aggiunge.
Poteva essere un gran bel rimpianto. E invece, quella vissuta domenica 23 febbraio per Saliou Niang “è stata un’emozione grande,” una serata che aspettava da tanto. “Un giorno che ho sempre sognato. Sinceramente volevo dare un contributo più grande alla squadra, ma allo stesso tempo era una prima volta. Forse mi son fatto un po’ prendere dall’emozione,” aggiunge con smorzato orgoglio. […]”.
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La Trapai Shark conferma Gabe Brown fino alla fine della stagione. “Ha contribuito attivamente alla causa #granata con 7.7 punti e 3.2 rimbalzi di media a partita. Siamo felici di annunciare che resterà con noi fino al termine della stagione”, annuncia la società. L’ala è rimasta spesso fuori rotazione ma si è fatta trovare pronto quando chiamato in causa. Nella partita dei quarti di Coppa Italia ha preso il posto di Tibor Pleiss ed è stato impiegato per ben 30 minuti da coach Repesa, chiudendo con 9 punti e 6 rimbalzi, 3 offensivi, 13 di valutazione. In 5 partite di campionato giocate (due contro Pistoia, poi Trento, Milano e Reggio) in maglia granata l’ex Varese ha comunque prodotto 7.4 punti a partita con 2.6 rimbalzi e 1.2 assist in 20.6 minuti.
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La nota FIP: “Il primo quarto di Italia-Ungheria è stato un antipasto fedele al menu servito al PalaCalafiore: dieci minuti tosti, fisici, da battaglia contro i magiari arrivati a Reggio Calabria con l’obbligo di una vittoria che sarebbe valsa EuroBasket, vittoria islandese contro la Turchia permettendo. A trenta secondi dalla sirena della prima frazione, Nicola Akele commette il suo secondo fallo.
Dalla panchina si alza il numero 20. Due cifre insolite se abbinate, pensando al recente passato della Nazionale. Da quando non è stato più obbligatorio indossare dall’1 al 15 sulla schiena, il più rappresentativo ad essere associato a questo numero è stato Andrea Cinciarini, nelle edizioni 2015 e 2017 di EuroBasket. Nella prima uscita nel cammino di qualificazione verso il Mondiale 2023, anche Mattia Udom l’aveva sfoggiato in occasione del suo debutto in Azzurro.
Con 32.8 secondi sul cronometro, Saliou Niang si prende diversi applausi dagli spalti. Si avvicina all’area di competenza difensiva degli Azzurri, vista l’imminente rimessa ungherese. A dargli un cinque d’incoraggiamento ci pensa capitan Alessandro Pajola, anch’esso debuttante in una partita di qualificazione ad EuroBasket, contro l’Estonia a Tallinn nel novembre 2020.
A seguirlo, allungano il braccio anche Grant Basile e Dame Sarr. Veramente strano il mondo: fino a qualche mese fa, prima della trasferta al Laugardalshöll di Reykjavik e dell’abbraccio reggiano del PalaBigi di fine novembre, anche loro sognavano delle prime volte azzurre. Ancor più strano pensare al fatto che nei piani di Gianmarco Pozzecco anche lo stesso Niang non avrebbe dovuto attendere la seconda finestra di qualificazione della stagione per i suoi primi passi in Nazionale.
“Quando mi hanno chiamato a novembre, me lo aspettavo. Ero molto carico e felice. Poi è arrivato quell’infortunio,” ricorda il classe 2004 in merito a una fastidiosa distorsione alla caviglia rimediata contro Pistoia la domenica precedente al raduno autunnale. “All’inizio mi avevano detto che sarei riuscito a recuperare, e poi si è scoperto che non era così,” aggiunge.
Poteva essere un gran bel rimpianto. E invece, quella vissuta domenica 23 febbraio per Saliou Niang “è stata un’emozione grande,” una serata che aspettava da tanto. “Un giorno che ho sempre sognato. Sinceramente volevo dare un contributo più grande alla squadra, ma allo stesso tempo era una prima volta. Forse mi son fatto un po’ prendere dall’emozione,” aggiunge con smorzato orgoglio. […]”.
