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Paul Eboua è un nuovo giocatore della Germani Brescia! L’ex giocatore di Stella Azzurra, Roseto, Pesaro e Long Island Nets va a completare il roster dei biancoblu, andando ad arricchire il reparto lunghi della squadra allenata da coach Alessandro Magro. Eboua, che nei giorni scorsi è stato impegnato nella Summer League di Las Vegas disputata con la casacca dei Milwaukee Bucks, sosterrà le visite mediche tra martedì e mercoledì e poi raggiungerà la squadra nel ritiro di Bormio. Nel corso della prossima stagione, il giocatore camerunense (ma di formazione italiana) vestirà la maglia numero 12.
“La firma di Paul Eboua rappresenta il coronamento di un mercato che ci ha visti pazientare e colpire quando ritenevamo che gli obiettivi fossero quelli giusti – spiega Marco De Benedetto, responsabile scouting di Pallacanestro Brescia -. Paul ha sempre mostrato di avere l’etica personale come primo riferimento personale e, anche per questo, riteniamo che si incastri bene nel nostro progetto, considerando un punto d’onore il fatto che abbia accettato il nostro corteggiamento”.
“Paul è un ragazzo giovane, che sa di avere tanto da lavorare, ma sa anche di poter ritagliarsi un ruolo importante nel campionato italiano – conclude il dirigente della Germani Brescia -. Le sue caratteristiche e il suo potenziale potranno rendere la nostra squadra ancora più versatile”.
Nato nel febbraio del 2000 a Yaoundé, capitale del Camerun, Paul Herman Eboua muove i primi passi sul parquet della Stella Azzurra Roma. Nel settore giovanile del club capitolino trascorre tre stagioni (2015-2018) prima di essere trasferito, in prestito, a Roseto in serie A2. Durante l’annata tra le fila degli Sharks colleziona una media di 5.3 punti e 1.5 rimbalzi in 30 gare disputate, per poi accasarsi, sempre in prestito, alla Vuelle Pesaro per la stagione 2019-2020, concludendo l’annata con 7.4 punti e 5.3 rimbalzi di media.
Nel 2020 si dichiara eleggibile al Draft NBA, dirottando tuttavia in G-League per vestire la maglia dei Long Island Nets, squadra affiliata ai Brooklyn Nets. L’esperienza newyorkese frutta 10 presenze, con 2.9 punti e 2.7 rimbalzi in un utilizzo medio di poco più di 12′ di gioco a partita. Terminata la stagione, nel marzo 2021 rientra a Pesaro, dove chiude la stagione mettendo a referto con una media 5.2 punti e 1.5 rimbalzi. Fino a pochi giorni fa è stato impegnato nella Summer League a Las Vegas, disputata con la maglia dei Milwaulkee Bucks.
Comunicato e dichiarazioni a cura di Ufficio Stampa Pallacanestro Brescia.
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Il Bologna Basket 2016 ha presentato oggi (ieri ndr) la nuova squadra per il campionato di Serie B 2021/22.
All’incontro hanno partecipato il roster al completo del BB2016, il nuovo staff tecnico, la struttura medica e i dirigenti del team bolognese. In un’atmosfera molto positiva e traboccante energia i giocatori hanno iniziato i lavori per la nuova stagione agonistica.
Questa la lista dei giocatori (in neretto i nuovi arrivi)
Playmaker/guardie: Andrea Resca, Lorenzo Guerri, Matteo Galassi, Davide Guglielmi, Alessandro Flocco.
Ali: Luca Fontecchio, Andrea Graziani, Filippo Rossi, Ludwig Tilliander, Matteo Tripodi, Alessandro Lanzarini.
Centri: Eugenio Beretta, Tommaso Felici, Edward Oyeh.
Lo staff tecnico
Gregor Fucka (capo allenatore).
Carlo Cavazzoni, Giovanni Lunghini (assistenti).
Comunicato a cura di Luca Regazzi, Ufficio Stampa BB 2016.
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Pallacanestro Nardò, al via la stagione agonistica 2021/22
Al via la stagione agonistica della Pallacanestro “Andrea Pasca” Nardò. La squadra al completo si è ritrovata al Palazzetto di via Giannone dove, agli ordini di coach Gandini, assistito da coach Quilici e sotto la supervisione dello staff medico e fisioterapico, ha svolto i primi test atletici.
Ad accogliere la squadra, l’intera dirigenza granata con in testa Ivan Marra, Fabrizio Durante, Cesare Barbetta, Antonio Caracciolo, Marco Papadia ed i dirigenti Marcello De Simone, Giuseppe Durante ed Angelo Pasca.
In questo modo si è voluto dimostrare vicinanza alla squadra che si appresta ad affrontare per la prima volta nella sua storia un campionato di Serie A2. Un segnale inequivocabile di quanto la società tenga a fare bella figura, dopo aver lavorato duramente per allestire un roster che possa dare tutte quelle soddisfazioni che il caloroso pubblico granata merita.
La preparazione continuerà in questi giorni sempre presso il pallone tensostatico di via Giannone, in vista delle prime due amichevoli che si svolgeranno i primi di settembre.
Comunicato a cura di Ufficio Stampa Pallacanestro “Andrea Pasca” Nardò.
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Nel tardo pomeriggio di domenica 22 agosto 2021, è partita ufficialmente la stagione sportiva 2021/22 della Benacquista Assicurazioni Latina Basket. La squadra, lo staff e la dirigenza si sono radunati presso la sede societaria, che si trova al piano terra dello stesso stabile in cui ci sono gli alloggi dei giocatori, per dare il via alla nuova avventura nerazzurra nel campionato di Serie A2 Old Wild West. Assenti nel gruppo squadra i giocatori Aristide Mouaha (confermato dalla scorsa stagione) perché impegnato con la nazionale del Camerun nella Coppa d’Africa, e l’ultimo acquisto del club latinense, Terry Henderson Jr. (ingaggiato nei giorni scorsi) per il quale sono in corso le pratiche burocratiche relative al visto e alle disposizioni in materia di trasferimento legate alla pandemia.
Come d’abitudine è stato il Commendator Lucio Benacquista a ringraziare tutti i presenti e dare il benvenuto ai giocatori e allo staff con un breve discorso: «Diamo il bentornato ai giocatori che hanno già fatto parte del nostro team nella scorsa stagione e un caloroso benvenuto a tutti gli atleti che si accingono a indossare la maglia nerazzurra per la prima volta. Siamo una famiglia, prima che una società, ogni anno ripeto la stessa frase, ma desidero davvero che il nostro motto sia “tutti per uno, uno per tutti”, perché è importante riuscire a essere una squadra coesa, compatta e pronta a collaborare e dare il massimo. Mi auguro che voi recepiate questo senso di famiglia e che possiate farne il vostro punto di forza anche nel gioco di squadra. Forza Latina!».
«Ringraziamo il Presidente e certamente faremo di tutto per farlo divertire – così risponde a nome di tutto il gruppo squadra il capo allenatore della Benacquista, Franco Gramenzi – Sarà l’impegno da parte di tutti quanti, questo è sicuro. Ai giocatori più giovani dico che dovranno dimostrare la fiducia che abbiamo riposto in loro, così come ai più esperti dico di dimostrare realmente il loro valore, perché in questo modo potremo davvero far bene. C’è un mix di esperienza e gioventù che può essere importante per ottenere un buon risultato e ripagare la fiducia e lo sforzo compiuto dal Presidente e dalla società».
Anche il General Manager Mariano Bruni invita i giocatori a creare da subito la giusta amalgama tra di loro, affinché la loro esperienza con Latina Basket sia la migliore possibile: «Sarà importante trovare subito la chimica giusta che vi possa dare la forza e la capacità di affrontare non soltanto i momenti positivi, ma anche quelli che potrebbero arrivare nel corso della stagione. Una squadra affiatata affronta con maggiore semplicità ogni tipo di situazione».
Ed è proprio parlando con il GM che il discorso è virato sulla stagione che sta iniziando, sul campionato e sugli obiettivi della formazione nerazzurra: «Sarà ancora una volta una stagione caratterizzata dal Covid, sperando che ci facciano arrivare almeno al 35% di presenza del pubblico all’interno dei palazzetti, se non al 50% come auspicato e proposto. Ovviamente restano validi i protocolli e le norme da seguire come nella passata stagione e questo si traduce nuovamente in costi aggiuntivi, motivo in più per cui la possibilità di poter contare sulla presenza del pubblico, e conseguentemente sugli abbonamenti, sarebbe molto importante. Per quanto riguarda il girone, direi che è simile a quello scorso anno, con alcune squadre di alto livello come Forlì, Scafati, Verona e quindi ci sarà da lottare. L’obiettivo primario è senza dubbio quello di conquistare la permanenza nella categoria il prima possibile, ma considerato che quest’anno abbiamo “alzato un po’ l’asticella”, la squadra che abbiamo allestito è più competitiva e faremo del nostro meglio per provare a entrare nella griglia dei play-off».
L’incontro è terminato con chiacchiere amichevoli e la distribuzione del materiale tecnico e la consegna degli alloggi.
Domani (oggi ndr) sono in programma le visite mediche e da martedì 24 agosto inizieranno le sedute di allenamento con il preparatore fisico Marco Ranalli, sia in palestra, che in piscina e al mare, ma anche le sedute di tecnica con Coach Gramenzi e tutto lo staff tecnico. Al momento sono in programma due amichevoli, la prima il 4 settembre a Frosinone con Sant’Antimo, la seconda il 7 o l’8 settembre (data da confermare) a Latina con Cassino. Entrambe le gare saranno disputate a porte chiuse.
Buona stagione a tutti!
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Primo giorno di lavoro di squadra e prime indicazioni arrivate da Coach Ettore Messina dopo l’allenamento che ha inaugurato la stagione. Prima però è stato necessario chiudere il capitolo relativo alla stagione passata: “E’ stata molto buona, non voglio dimenticare i primi nove mesi a causa degli ultimi 10 giorni, quando abbiamo vinto 21 partite di EuroLeague e anche due coppe. Per usare un termine in voga oggi, vorremmo finire il lavoro incompiuto. Mi consolo pensando che noi dobbiamo mettere a posto 10 giorni, la Virtus ad esempio gli altri nove mesi. E’ solo una battuta. L’obiettivo in Europa è tornare a fare i playoff, e non sarà facile, perché poi può succedere di tutto, anche tornare alla Final Four, la seconda consecutiva sarebbe un risultato inimmaginabile, ma l’obiettivo resta lo stesso. Per non avere problemi in quei dieci giorni abbiamo cercato di rendere la squadra più profonda e avere italiani che ci permettano ad esempio di non chiedere a Datome di giocare più partite di chiunque altro, com’è accaduto l’anno scorso per trovarlo in affanno alla fine dopo una stagione importante”.
Sulla passata stagione: “La squadra ha dato tutto quello che poteva dare, da un punto di vista fisico e mentale, per giocare la Final Four il più possibile alla pari contro una squadra che ci aveva battuto due volte e contro cui il pronostico era chiuso. Invece siamo andati ad un tiro dal giocare per il titolo europeo. Sull’onda anche della partita vinta con il CSKA Mosca per chiudere al terzo posto, siamo tornati, abbiamo chiuso la serie con Venezia e forse pensato che stanchezza fisica e mentale potessero essere superate anche in finale. Invece ci siamo complicati la vita perdendo Gara 1, esprimendoci molto al di sotto del nostro standard, tra l’altro dopo averla approcciata bene. Lì è diventata mentalmente e fisicamente una serie in salita, ricordo anche che Datome e Hines avevano già dato tutto quello che avevano da dare. Nelle altre gare, infatti, abbiamo tenuto per un tempo poi siamo sempre calati. Loro hanno avuto il grande merito dopo una stagione, senza offendere nessuno, travagliata di trovarsi al meglio nel momento decisivo della stagione; noi al contrario abbiamo avuto il demerito dopo una stagione dominata di non saper raccogliere. Ma se devo dimenticare tutto quello che abbiamo fatto, nonostante l’amarezza, la rabbia e il dispiacere per una finale persa, rispondo che non ci sto. Fino alla serie con il Bayern ricordo gente che mi fermava per strada e diceva che avrebbe sacrificato tre scudetti per una Final Four. Non è quello che farei io, ma il desiderio di una gran parte dei nostri tifosi era quello di tornare a fare una Final Four dopo tantissimi anni. E poi abbiamo vinto Supercoppa e Coppa Italia, vinto tante partite importanti, non dimentico neppure che per andare ai playoff, che era il nostro obiettivo in EuroLeague e lo sarà ancora, abbiamo vinto 21 partite, battendo squadre che non battevamo da molto tempo. Non ci è piaciuto come abbiamo finito, abbiamo fatto i complimenti a loro, che hanno vinto con merito, ma non ci dimentichiamo degli altri nove mesi. Credo che non lo faranno nemmeno loro. Ora spero che chi deve rimediare 10 giorni abbia successo e non lo abbia chi deve rimediare nove mesi”.
Sulla nuova Olimpia: “Credo che la profondità sia aumentata, che la fisicità sia aumentata, che la capacità di passare la palla sia migliorata. Ci mancheranno altre cose, ad esempio la capacità di Kevin Punter di attaccare i cambi difensivi quindi dovremo trovare soluzioni che probabilmente troveremo. Dovremo recuperare la qualitò che ci davano nei loro minuti sia Vlado Micov che Michael Roll, così come l’energia che ha avuto Zach LeDay almeno fino alla Coppa Italia prima di farsi male. A questo dovranno rimediare sia Mitoglou che Ricci. Ma soprattutto credo che ci sia una profondità diversa”.
Su Nicolò Melli: “Mi aspetto che sia quello che è stato al Fenerbahce e prima al Bamberg, che è stato in Nazionale, è un ragazzo maturato ogni anno un po’ di più, è un giocatore in grado di giocare due ruoli, soprattutto di partecipare allo sviluppo dell’azione. Non è il tipo che va in angolo e aspetta di finire l’azione. Inoltre, è un giocatore che ha la capacità di parlare ai compagni con la voce e con l’esempio. E’ un valore importante”.
Sul nuovo Capitano: “Ne parleremo con la squadra, ma posso anticipare da milanista che non seguirò il pensiero del nostro grande ex allenatore, Max Allegri. Da noi, se dovesse essere il caso, l’esperienza pregressa farà testo”.
Sugli obiettivi di mercato: “La prima cosa è stata cercare di proteggerci da eventuali infortuni di Malcolm Delaney e Sergio Rodriguez. Poi per noi era molto importante Nicolò Melli. Lui e, quando è diventato disponibile, anche Pippo Ricci. Abbiamo preso due giocatori italiani bravi, che servono per vincere il campionato. E vale anche per Davide Alviti”.
Su Kaleb Tarczewski: “Mi aspetto che torni a giocare semplice, che prenda posizione profondo e schiacci un po’ di più la palla. Lo scorso anno abbiamo provato ad ampliare il suo repertorio, a spingerlo ad usare anche il tiro da tre-quattro metri, un po’ come Kyle Hines. Volevamo che questo fosse un di più, invece probabilmente gli ha creato delle insicurezze. Noi dovremo aiutarlo come allenatori e lui dovrà aiutare noi. Ho la sensazione che sia venuto con la sua abituale positività, energia, voglia di spaccare il mondo”.
Sull’EuroLeague: “Lo scorso anno ci sono servite 20 vittorie per la matematica qualificazione e poi 21 per avere il vantaggio del fattore campo. Mi aspetto che la soglia si abbassi, perché con il pubblico qualche squadra avrà un vantaggio e perderà di meno in casa, poi non credo ci sarà un’altra squadra, come è stato il Khimki che vincendo solo due gare permetta a tutti di fare punti”.
Sul campionato: “E’ il mio terzo anno da quando sono tornato e ogni stagione mi sembra sia un campionato italiano più competitivo, più bello e incerto. Ci siamo rinforzati noi, l’ha fatto la Virtus, l’ha fatto anche Venezia. Per i tifosi è una bella cosa”.
Sulla Nazionale: “Il messaggio più importante è che non esistono le partite scontate, con risultato acquisito prima di giocare, invece c’è sempre una possibilità. Poi giocatori come Pajola, Mannion, Fontecchio, Polonata è stato molto bello aver fatto un passo avanti così deciso giocando in casa della Serbia. Quando si ottengono certi risultati si spera sempre che ci sia la possibilità di sfruttare il risultato per qualcosa di bello per tutto il movimento. Spero che questa volta succeda”
Su Malcolm Delaney: “Per il momento, è importante che stia recuperando al meglio. Quello che ha giocato i playoff contro il Bayern è stato probabilmente il più vicino al vero Delaney. Quello è il giocatore che speriamo di avere, quando sarà davvero pronto”.
Sui nuovi: “Devon Hall per come lo conoscono i tifosi è assimilabile come situazione, non come giocatore, a Shavon Shields. Ha avuto una buona stagione a Bamberg fino a quando si è fatto male e potrebbe essere un giocatore che dimostra fin da subito di essere da EuroLeague. Lo stesso Jerian Grant che ha giocato per la prima volta in Europa l’ha fatto bene. Troy Daniels, che non è mai uscito dagli Stati Uniti, ha grande capacitò di tiro, grande raggio di tiro e potrebbe essere anche lui un giocatore in grado di giocare subito un’ottima EuroLeague. Lo stesso Davide Alviti che ha caratteristiche potrebbero essere quelle di un simil Gigi in campionato. Hall, Grant e Daniels sono giocatori con chiare caratteristiche offensive, quindi la chiave è la tenuta difensiva, la capacità di affrontare il livello di contatto e fisicità che c’è in EuroLeague. E’ stato così anche per Shavon Shields. Mitoglou è un 2.10 che può giocare anche lui due ruoli, con una mobilità diversa da quella di Kaleb e un gran tiro”.
Sulla riapertura: “Credo che le minacce non servano a niente, penso sia una buona idea dimostrare che con il 35% di capienza si possa giocare in totale sicurezza, per poi avere la possibilità che le nostre richieste vengano accolte. Parlare di una serrata non mi sembrerebbe fattibile. Molte squadre giocano le coppe e non vedo il senso di non giocare in campionato con il pubblico al 35% per poi farlo in coppa, con lo stesso 35%. Una certa pressione è doverosa, ma in questa situazione credo che il Governo abbia problemi più pressanti, penso a Kabul, più che la salute economica della società di basket e pallavolo”.
L’effetto-COVID sulla passata stagione: “E’ stata richiesta ai giocatori un’autodisciplina enorme, anche nel cercare di stare attenti ai contatti, di non rischiare, di fare un test la mattina con il dubbio che se fosse stato positivo avrebbe messo a rischio tutta la squadra. Per i giocatori, soprattutto quelli che non hanno avuto la possibilità di avere con loro la famiglia o che non l’hanno, è stata un’annata molto molto difficile. Sono stati tutti molto bravi, non solo i nostri”.
Comunicato e dichiarazioni a cura di Ufficio Stampa Olimpia Milano.