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Alberto Tonut: «So quanto Stefano ci tenesse. Ora bisogna guardare avanti»

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 21 Agosto 2025
Creato: 21 Agosto 2025
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Ha parlato di un grande dolore Stefano Tonut nell'annunciare l'impossibilità di prendere parte a EuroBasket 2025. La guardia dell'Olimpia Milano è stata ufficialmente tagliata dal roster Azzurro, in quanto alle prese con un infortunio. Papà Alberto lo consola dalle colonne de Il Piccolo, in una situazione che evoca anche flashback. «Complice un infortunio, ero stato costretto a saltare l'Europeo del 1985. Sono cose che fanno male ma che uno sportivo deve mettere in conto. Dispiace perché nel corso di tutta la stagione non si era mai fermato, perché so quanto Stefano ci tenesse e quanto gli avrebbe fatto bene ritrovare in azzurro quelle sensazioni che gli sono mancate nel corso dell'ultima stagione. Il Poz vedeva in Polonara e Tonut due punti di riferimento per la sua squadra, è andata così: bisogna pensare positivo, essere ottimisti e guardare avanti».

Valerio Mazzola: «Alla Fortitudo con la voglia di salire»

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 21 Agosto 2025
Creato: 21 Agosto 2025
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Dopo 15 anni di Serie A, Valerio Mazzola ha deciso di approdare in A2 sposando il progetto della Fortitudo Bologna. A Bologna il trentasettenne nato a Ferrara ci ha già giocato, con la canotta della Virtus. "Tornare dall’altra parte? Bologna è una piazza con grande passione, qualsiasi lato è qualcosa che ti stimola, l’ho scelta anche per quello", dice a Il Carlino, prima di proseguire: "È una sfida anche per me, un campionato nuovo, è una responsabilità che mi prendo, in questo momento ho bisogno di energia e di essere all’interno di un progetto".

Inizio promettente, 11 punti nella prima amichevole con Rieti. "Io sto bene, sono un forse po’ indietro di condizione,ma non è un problema. In questi anni mi sono sempre tenuto allenato. In Fortitudo giocherò da quattro, spartendo il ruolo con Sorokas, ho parlato con l’allenatore e l’idea è questo. Io son venuto qua con la voglia di salire, vorrei arrivare a fine carriera con un altro trofeo. Il sogno c’è, vedremo. La Fortitudo la colloco in una parte molto alta della classifica, abbiamo un buon sistema e una squadra magari meno talentuosa di altre, ma molto disponibile".

Valerio Antonini: «Vogliamo rimanere a Trapani, altrimenti andremo in altra città»

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 21 Agosto 2025
Creato: 21 Agosto 2025
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Il patron della Trapani Shark Valerio Antonini ha parlato dopo la riunione in prefettura per la questione PalaShark. "Una riunione nella quale il Prefetto ha chiesto alle parti di abbassare i toni, perché sono evidenti i rischi di una eventuale escalation nel caso non si arrivi a un accordo sulla convenzione. Abbiamo portato al tavolo l'avvocato Rubino, molto conosciuto anche dal Comune. Ha ribadito la validità della concessione e soprattutto che la trasformazione da SSD a SRL non è motivo per far cadere la convenzione. Per noi quindi non c'è nessun tavolo tecnico se non un tavolo legale, l'avvocato Rubino è il nostro rappresentante e sta spiegando al Comune la nostra posizione definitiva. Il Comune secondo me non potrà fare altro che rendersi contro della bontà della valutazione giuridica.

Spero per il Comune e la città che non continuino con questa situazione tragicomica che stanno portando avanti. Perché noi la soluzione B l'abbiamo già trovata, firmando in queste ore un accordo con un'altra città per poter giocare la pallacanestro nel caso in cui il Comune di Trapani ci privi della convenzione così com'è. Per noi la convenzione è assolutamente valida, ma ho sottoscritto già impegni per portare la squadra a giocare altrove, per evitare rischi con la Lega, e riportarla a giocare a Trapani quando non ci sarà più Giacomo Tranchida come sindaco. Tutto questo se non verrà trovato in queste ore un accordo per la convenzione. Abbiamo voglia di rimanere a Trapani, ma solo se gli impegni presi dal Comune firmando quella convenzione saranno rispettati, unica condizione per andare avanti in maniera chiara e trasparente".

Gabriele Procida: «I giovani qui da noi giocano poco? Sono scelte»

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 21 Agosto 2025
Creato: 21 Agosto 2025
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“Possiamo arrivare dove vogliamo se facciamo le nostre cose, se stiamo uniti, se giochiamo insieme e difendiamo. Dobbiamo avere la cazzima giusta come si dice al Sud ma questo italiano è un gruppo super!”. Gabriele Procida, la guardia di 23 anni della Nazionale di Gianmarco Pozzecco e del Real Madrid, si proietta in un’intervista esclusiva ai microfoni di Stile Tv, canale 78 in Campania, (visibile on demand su stiletv.it) con entusiasmo e vigoria verso i prossimi Europei che partiranno per l’Italbasket il 28 agosto a Limassol con la prima gara contro la Grecia di Giannis Antetokounmpo. “Mi sento quasi più cilentano e agropolese che comasco, ogni estate la trascorro nella splendida baia di Trentova. È lì che sono nati i miei genitori”, ha confidato l’esterno italiano che si sta preparando con gli azzurri all’Acquacetosa in Roma in vista dell’impegno continentale. Sarà la sua quarta stagione lontano dall’Italia: “I giovani qui da noi giocano poco? Sono scelte. In Italia quando si vuole ambire a traguardi prestigiosi si punta sul giocatore pronto e quindi più maturo. Io ho scelto di uscire dal mio paese e di affrontare nuove sfide all’estero, mi piacciono. Se giocherò un giorno in Nba? Sono loro che devono ingaggiarmi… Io mi farò trovare pronto”.  

Dan Peterson: «Pozzecco? Magari qualcuno dice che non è un allenatore "vero". Invece no...»

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Scritto da Luigi
Pubblicato: 21 Agosto 2025
Creato: 21 Agosto 2025
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Dan Peterson firma un lungo editoriale su La Gazzetta dello Sport parlando di Italbasket. Di seguito un estratto: "Pozzecco? Magari qualcuno dice che non è un allenatore "vero". Invece no: lui è un autentico coach, leader del suo staff tecnico. Ha fatto del gruppo una macchina da guerra. I giocatori sputano sangue per lui. Fondamentale. Guarda Fontecchio, unico Nba della squadra. Poteva arrivare con aria da star, invece è entrato con umiltà, ha abbracciato i compagni, si è inserito alla perfezione. Gallinari lo stesso. Questo è il modo giusto di essere squadra. E poi ci sono i giovani. A me piace molto Spagnolo: ha una visione di gioco eccellente, è maturato tantissimo. È uno che può fare canestro, ma soprattutto che gioca per la squadra. E questo lo rende prezioso: un giovane che sta crescendo e che dà ancora più compattezza al gruppo. E poi ci sono giocatori-anima, come Pajola. Guidare uno così è una gioia: dopo ogni allenamento, ogni partita, ti senti soddisfatto. Perché ha dato tutto, per sé e per i compagni. Ti riempie di orgoglio, ti vengono le lacrime. E la squadra, vedendolo combattere, si compatta. È perfetto per la difesa di Pozzecco".

Dove può arrivare l'Italia? "Ci vuole anche buona sorte. Io in quel '73 col Cile ho perso un paio di partite per sfortuna e sono arrivato quarto, potevo essere terzo. Ma serve anche l'audacia. E l'Italia ce l'ha: osare, tentare, non avere paura.Non importa se gli altri hanno più giocatori Nba: si gioca sempre 5 contro 5. Per me Pozzecco ha fatto un lavoro eccellente nel creare gruppo e attaccamento alla maglia. E questa è la vera forza dell'Italia: la mentalità".

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